La Nuova Sardegna

Olbia

Tragedia ad Alà dei Sardi, la legale della famiglia Lenzi: «Chiarezza sulla morte di Sara»

Tragedia ad Alà dei Sardi, la legale della famiglia Lenzi: «Chiarezza sulla morte di Sara»

La pilota 18enne è morta mentre era impegnata in un trasferimento all’interno del Motorally Sandalion

12 dicembre 2020
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ALÀ DEI SARDI. La famiglia di Sara Lenzi, la pilota 18enne morta mentre era impegnata in un trasferimento all’interno del Motorally Sandalion, vuole che sia fatta chiarezza sull’incidente che ha spezzato la vita della giovane figlia. Per questo motivo papà Rudy e mamma Serena hanno nominato un legale, Rosaria Di Falco, per fare luce sulla tragedia di domenica scorsa. Mentre vanno avanti le indagini dei carabinieri di Ozieri, al comando del capitano Andrea Asuni, con acquisizione di nuovi elementi utili per la ricostruzione della dinamica, l’avvocato Di Falco ha chiesto di esaminare il sistema Gps in dotazione ai motociclisti. Si tratta di un sistema di tracciamento del percorso, utile per stabilire la strada fatta dalla pilota e soprattutto la velocità. La giovane di Piombino è morta infatti a Iscala Pedrosa, dopo aver incrociato sulla strada di penetrazione agraria un suv Hyundai che proveniva dalla direzione opposta. Alla guida un uomo di 60 anni di Alà dei Sardi, risultato negativo all’alcoltest e al momento non indagato anche se ha già nominato un avvocato. Per la legale della famiglia Lenzi è importante ricostruire nel dettaglio quanto avvenuto domenica. Fino a oggi si è parlato di uno scontro tra la pilota e la macchina. Ancora da chiarire la modalità e la dinamica. La campionessa di motorally avrebbe sbattuto in modo fatale la testa sul fondo stradale. Si tratta ora di capire se sia caduta da sola, subito dopo aver frenato, o abbia impattato prima sul Suv. L’avvocato pensa ad altre ipotesi, tra cui che la ragazza sia stata investita. «È importante precisare anche che Sara, al momento dello scontro aveva il casco ben allacciato – precisa Di Falco –. Le è stato levato dai sanitari del 118». Fondamentale per la ricostruzione dell’incidente anche il racconto del testimone, un motociclista arrivato pochi secondi dopo la tragedia.

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