Geovillage, dissequestrate le case del Green residence
Primo round al tribunale del riesame per la Effegì capital della famiglia Docche Secondo l’accusa, gli alloggi-vacanza erano stati trasformati in ville esclusive
15 dicembre 2020
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OLBIA. Battuta a vuoto nell’inchiesta per lottizzazione abusiva condotta dalla Procura di Tempio contro la società Effegì capital, titolare del complesso Geovillage. Ieri il tribunale del riesame di Sassari (presidente Mauro Pusceddu) ha annullato il decreto di sequestro delle ville che, secondo l’accusa dovevano essere adibite ad alloggi-vacanza mentre invece erano affittate tout court. Gli immobili del Geovillage ritornano adesso nella disponibilità della Real Effegi, ma l’inchiesta della Procura tempiese (4000 pagine) continua.
Le case vacanza sequestrate dal corpo forestale a fine novembre erano 5 su 72 complessive, che sorgono a fianco all’albergo e agli impianti sportivi nella zona industriale di Olbia. Il provvedimento era stato richiesto dal procuratore Gregorio Capasso e firmato dal gip Marco Contu. Nove gli indagati: i gestori del centro appartamenti vacanza (Cav) Gavino Docche e il figlio Fabio con la società Effegì capital e gli acquirenti delle case. Secondo l’accusa, gli appartamenti nati e autorizzati per essere affittati a turisti, sarebbero stati invece trasformati in residenze esclusive, modificando di fatto la destinazione d’uso prevista per quegli immobili. Davanti al tribunale del riesame, i difensori della Effegì capital (gli avvocati Bruno Cuccu, Gian Comita Ragnedda e Maria Claudia Pinna) hanno provato il fatto che «nessun uso diverso da quello che la norma permette è mai stato fatto né dai proprietari degli immobili né dalla società che gestisce l’intero complesso Green residence. Al contrario, è stata provata l’esistenza dell’attività di gestione in forma imprenditoriale e continua della struttura da parte della società. Pertanto, non sussistono i presupposti per il mantenimento della misura cautelare per un reato di fatto non commesso e mai esistito».(m.b.)
Le case vacanza sequestrate dal corpo forestale a fine novembre erano 5 su 72 complessive, che sorgono a fianco all’albergo e agli impianti sportivi nella zona industriale di Olbia. Il provvedimento era stato richiesto dal procuratore Gregorio Capasso e firmato dal gip Marco Contu. Nove gli indagati: i gestori del centro appartamenti vacanza (Cav) Gavino Docche e il figlio Fabio con la società Effegì capital e gli acquirenti delle case. Secondo l’accusa, gli appartamenti nati e autorizzati per essere affittati a turisti, sarebbero stati invece trasformati in residenze esclusive, modificando di fatto la destinazione d’uso prevista per quegli immobili. Davanti al tribunale del riesame, i difensori della Effegì capital (gli avvocati Bruno Cuccu, Gian Comita Ragnedda e Maria Claudia Pinna) hanno provato il fatto che «nessun uso diverso da quello che la norma permette è mai stato fatto né dai proprietari degli immobili né dalla società che gestisce l’intero complesso Green residence. Al contrario, è stata provata l’esistenza dell’attività di gestione in forma imprenditoriale e continua della struttura da parte della società. Pertanto, non sussistono i presupposti per il mantenimento della misura cautelare per un reato di fatto non commesso e mai esistito».(m.b.)