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Ospedale in agonia «Basta promesse»

Ospedale in agonia «Basta promesse»

La Maddalena, Li Gioi del M5s sui 46 giorni senza anestesisti: «Troppa indifferenza, eppure in ballo c’è la vita della gente»

17 gennaio 2021
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LA MADDALENA. «Se prima era una barca in mezzo al mare in tempesta, oggi il Paolo Merlo è un relitto in fondo agli abissi. Le condizioni di impoverimento e le gravissime difficoltà in cui da tempo versa il presidio maddalenino erano note, ma oggi apprendiamo che si sono aggravate enormemente fino ad arrivare a un punto estremo, di non ritorno, in cui è impossibile chiamarlo ospedale». Alla denuncia dell’associazione Presidio Paolo Merlo sulla mancanza di anestesisti da 46 giorni, raccolta a rilanciata dalla consigliere di opposizione, Rosanna Giudice, si aggiunge la voce del consigliere regionale del Movimento 5 stelle, Roberto Li Gioi. Dure le sue parole contro l’immobilismo della Regione e contro un clima generale di indifferenza di fronte ai problemi dell’ospedale isolano. «Ricordo perfettamente le proteste dei cittadini e del personale sanitario che lo scorso giugno denunciavano a gran voce le condizioni di progressivo smantellamento del Paolo Merlo –. Malcontento al quale è puntualmente seguita la replica di un esponente politico della maggioranza in Consiglio regionale, il quale ha assicurato che la presenza degli anestesisti sarebbe stata garantita 24 ore su 24. Ma oggi siamo certi che le cose siano andate diversamente e che da ben 46 giorni il presidio è privo di anestesisti e continua ad operare accettando i rischi che questa gravissima mancanza comporta».

Nel mese di giugno dello scorso anno Li Gioi aveva fatto un sopralluogo nel nosocomio isolano, in concomitanza con la mobilitazione dei cittadini e aveva presentato diversi atti per chiedere l’intervento dell’assessore della Sanità Mario Nieddu. L’ultimo risale al 14 novembre. «Durante quella visita – aggiunge Li Gioi – ho toccato con mano una situazione fortemente problematica che non pare essere migliorata affatto. Ebbi modo di constatare che tutti i primari che stavano andando in pensione non venivano sostituiti. Di lì a poco il Pronto soccorso è stato perfino declassato e impossibilitato a trattare le urgenze. La questione maddalenina non è mai stata affrontata con serietà e volontà politica. Le mie interrogazioni sull’argomento sono rimaste senza risposta, ma la parte più triste di tutta questa vicenda è il silenzio che la accompagna. Non possiamo ricevere rassicurazioni e promesse a cui non seguono mai fatti concreti. Al Paolo Merlo occorrono nuove unità di personale subito e la politica dovrebbe agire unita per raggiungere questo unico obiettivo». (a.n.)

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