La Nuova Sardegna

Olbia

Morde l’orecchio al rivale e ne strappa via la metà

di Stefania Puorro
Morde l’orecchio al rivale e ne strappa via la metà

I carabinieri hanno denunciato l’aggressore: è un giovane di origine maghrebina Ricoverato all’ospedale un tunisino di 49 anni, per lui anche una frattura al piede

07 febbraio 2021
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OLBIA. Gli ha strappato mezzo orecchio con un morso e poi gli ha fratturato un piede con un calcio. Una lite violenta, scoppiata l’altro ieri sera in corso Vittorio Veneto. L’aggressore è un ventiseienne di origine maghrebina (è nato e vive a Olbia) che si è scagliato contro un tunisino di 49 anni. Per fortuna, prima che la situazione degenerasse ulteriormente, qualcuno ha chiamato il 112. Si sono così mobilitati i carabinieri della sezione di Olbia Centro è poi arrivato anche un equipaggio della sezione radiomobile. I militari hanno trovato l’uomo che era stato pestato ancora per terra. Era ferito in diverse parti del corpo, perdeva sangue da un orecchio ed è stato subito trasferito in ospedale. Chi lo ha ridotto così, non ha però avuto scampo. È stato rintracciato poco dopo e per lui è scattata la denuncia per lesioni personali aggravate. Il litigio sarebbe scoppiato per futili motivi: sembra ci sia dietro una storia legata a piccoli debiti del passato che, forse, non erano stati saldati. Il giovane, però, ha perso letteralmente il controllo: ha afferrato il suo avversario e gli ha strappato di netto con i denti una parte dell’orecchio (oltre un terzo del padiglione auricolare). Ma non si è fermato qui. Ha cominciato a prenderlo a calci (da qui la frattura del metatarso del piede destro) e poi lo ha spinto sull’asfalto. E infatti i medici del pronto soccorso hanno riscontrato pure un trauma cranico.

L’aggressore non ha un passato limpido. Già noto alle forze dell’ordine per aver commesso diversi reati, in questo momento era sottoposto a due misure di prevenzione: un avviso orale del questore (un chiaro invito a cambiare condotta) e l’obbligo a presentarsi in un ufficio di polizia giudiziaria.

Meno di un anno fa, dopo aver commesso un furto, si era reso protagonista di una fuga ad alta tensione. Inseguito a lungo dai carabinieri, alla fine era stato arrestato.

I fatti risalgono al 27 marzo del 2020. I militari avevano notato il giovane con il volto coperto da una mascherina chirurgica, mentre percorreva in auto a forte velocità la strada che da Pittulongu porta a Golfo Aranci. Era chiaro: stava scappando da qualcuno o da qualcosa. E infatti aveva messo a segno un colpo in una tabaccheria di Pittulongu. E sarebbe presto stato scoperto.

I carabinieri avevano così cominciato un lungo inseguimento che si era concluso solo nel momento in cui era stata sbarrata la squadra al fuggitivo con l’intervento di diverse pattuglie della radiomobile.

Ma non era stato facile, prenderlo. Il giovane aveva anche più volte cercato di tamponare le auto dei carabinieri per sottrarsi alla cattura, schivando le pattuglie che si erano sistemate con un posto di blocco. Di più. Quando si era reso conto di essere circondato, aveva abbandonato la macchina per poi tentare di scappare a piedi dirigendosi verso campi vicini (pieni di rovi) dove era stato finalmente raggiunto e bloccato da un maresciallo.

Nell’auto del giovane erano stati trovati diversi attrezzi utilizzati per lo scasso, un coltello a serramanico, un pugnale tipo mannaia lungo 46 centimetri e 2500 euro in contanti: il bottino del furto che aveva commesso in una tabaccheria di Pittulongu. La refurtiva era stata poi riconsegnata al proprietario che, allertato nel frattempo dal sistema antifurto, si eraprecipitato nel suo esercizio commerciale e aveva immediatamente chiamato il 112.

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