La Nuova Sardegna

Olbia

Volontario pestato, denunciati 2 turisti

di Marco Bittau
Volontario pestato, denunciati 2 turisti

Gli aggressori di Pietro Paolo Cossu sono stati individuati dai carabinieri grazie alle foto sui social e alle banche dati

09 febbraio 2021
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PORTO CERVO. Hanno un volto e un nome gli aggressori di Pietro Paolo Cossu, il volontario del 118 di Arzachena pestato a sangue lo scorso ferragosto davanti al Just Cavalli, locale alla moda della Costa Smeralda, mentre effettuava un intervento di soccorso con l’ambulanza. I carabinieri di Porto Cervo, al termine di una lunga indagine, grazie ai social network e alle banche dati passate al setaccio hanno individuato e denunciato due romani protagonisti della notte di follia durante la loro vacanza in Sardegna. Cossu ha ricevuto la notizia della svolta nelle indagini in un letto dell’ospedale dove è nuovamente ricoverato per i postumi delle ferite riportate nell’aggressione. L’associazione di protezione civile con cui lavora – la Agosto 89 di Arzachena – si costituirà parte civile al processo.

Gli accertamenti condotti dai carabinieri, coordinati dal procuratore di Tempio, Gregorio Capasso, hanno permesso di ricostruire con precisione l’aggressione e di identificare gli autori. Si tratta di un imprenditore 28enne, pakistano di seconda generazione, ma nato a Roma, che lo scorso ferragosto era in vacanza in Costa Smeralda. Il giovane, che risulta già noto alle forze di polizia nella Capitale, è accusato di lesioni personali gravi e interruzione di pubblico servizio. Pietro Paolo Cossu, infatti, con altri volontari della protezione civile di Arzachena, quella notte stava soccorrendo un ragazzo che necessitava di cure all’esterno del Just Cavalli. Lì si era imbattuto nel gruppetto di giovani romani. Soprattutto uno di questi si era avventato contro di lui perché, a suo avviso, le operazioni di soccorso stavano intralciando il traffico stradale. Dalle parole al pestaggio, costato a Cossu la frattura scomposta del setto nasale con oltre due mesi di prognosi.

La difficoltà dell’indagine è stata proprio l’identificazione dell’uomo, sconosciuto ai testimoni presenti quella notte al Pevero, nonché l’individuazione dell’auto gialla su cui viaggiava e usata per fuggire dopo il pestaggio. Auto risultata intestata a una società non riconducibile a lui in alcun modo, che il giovane romano aveva nascosto coprendola con un telone. Grazie alle foto sui social e nelle banche dati in uso alle forze dell’ordine, i carabinieri sono comunque riusciti a individuare il 28enne, permettendo anche ai testimoni di riconoscerlo senza alcun dubbio. Insieme a lui è stata denunciata anche una ragazza di 21 anni, a pure lei romana. Le indagini, inoltre, hanno permesso di scagionare un turista 32enne, sempre romano, che molti testimoni avevano erroneamente indicato come partecipante all’aggressione.

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