La Nuova Sardegna

Olbia

La Tari diventa “moneta” green: l’idea di una start up olbiese conquista i comuni

di Antonello Sechi
La Tari diventa “moneta” green: l’idea di una start up olbiese conquista i comuni

Remunero, primi riconoscimenti al progetto lanciato da un imprenditore olbiese  Orlando: «La tassa sui rifiuti può diventare un credito per l’economia circolare»

17 febbraio 2021
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OLBIA. C’è chi come l’inventore del “Bitcoin” crea fortune consumando una quantità enorme di energia elettrica e dunque inquinando. E c’è chi al contrario prova a creare ricchezza dai rifiuti differenziati e dai comportamenti virtuosi di comuni e cittadini. Si chiama “Remunero” e tecnicamente è una “monetizzazione del credito fiscale”. Di fatto è un conto digitale, con carta di credito, che attraverso il comune restituisce come valore da spendere nei negozi quello che si è pagato come tassa per i rifiuti. Un’idea assai promettente dal punto di vista dell’utente.

Federico Orlando, founder di Remunero, non è un militante ambientalista. È un imprenditore che ha operato in vari settori, dai servizi per l’ufficio all’immobiliare ecc., e che adesso pensa più in grande. Olbiese con origini milanesi, 60 anni, in famiglia non gli sono mancati gli esempi di ardimento. A cominciare da quello della madre, paracadutista e alpinista, o quello del padre Gimy, allenatore dello sci femminile negli anni ’50 e pioniere del volo in aliante, che a un certo punto si è trasferito in Gallura, a Porto Istana, dove ha tirato su una residenza poi ceduta a don Pierino Gelmini, che vi ha a lungo ospitato una comunità di recupero per tossicodipendenti.

Sei anni fa, il colpo di genio che, con l’aiuto di consulenze importanti, lo ha portato a concepire e realizzare la startup che in queste settimane, partendo da alcuni piccoli comuni dell’isola – Modolo, Benetutti, Scano Montiferro e Bortigali, i primi ad aderire – punta a conquistare terreno in Italia, dove ha già preso accordi con il comune di Grosseto.

«Abbiamo colloqui in corso con 1040 comuni – spiega Orlando –, quaranta nostri consulenti stanno parlando con i comuni in Sardegna e nella penisola. Bisogna far capire il meccanismo. Ma i vantaggi di Remunero sono chiari, anche perché promuove quella che oggi si chiama un’economia circolare».

Funziona così, spiega: «Intanto, sia il comune che gli utenti devono rispettare i parametri dell’Unione Europea sul conferimento dei rifiuti differenziati e l’abbattimento delle emissioni di CO2. Poi, il cittadino riceve dal comune che aderisce a Remunero una carta di credito nella quale viene caricato l’equivalente di ciò che ha pagato per la tassa sui rifiuti. Quel credito potrà essere speso negli esercizi che aderiscono, dotati di un apposito pos digitale, nella misura del 30 per cento del prezzo di ciò che si vuole acquistare». Dal punto di vista dell’utente, lo si può in qualche modo immaginare come uno sconto del 30 per cento che si ottiene per il solo fatto di aver fatto bene la raccolta differenziata e aver pagato la tassa sui rifiuti. Per essere chiari: se il bene che si vuole acquistare costa 100 euro, se ne pagheranno 70 perché il resto verrà scalato dal credito della carta Remunero.

Orlando, insomma, promette una specie di quadratura del cerchio: risparmio, tutela ambientale e promozione delle attività locali. «Nell’economia attuale – dice – tu fai i soldi se li porti via a qualcun altro. Nell’economia circolare, io guadagno se faccio guadagnare te». Un progetto tanto grande da sembrare un sogno. Ma Orlando adesso ci crede. I primi comuni hanno già aderito e tanti altri, assicura l’imprenditore sardo-milanese, stanno per farlo, e allora la startup nata a Olbia potrebbe davvero spiccare il volo.
 

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