La Nuova Sardegna

Olbia

L’anima indipendentista con Navone

L’anima indipendentista con Navone

Comunali, con “Uniti per Olbia” Bacciu, Fancello, Monaco, Mette e Calaminici

20 febbraio 2021
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OLBIA. Una lista civica dal sapore identitario e indipendentista. “Uniti per Olbia” scende in campo all’interno della Grande coalizione per sostenere la candidatura a sindaco di Augusto Navone. E ci sono i primi nomi degli aspiranti consiglieri comunali. Davide Bacciu, consigliere di opposizione uscente; Silvia Fancello, ex segretaria della sezione Oggianu del Psd’Az, partito con il quale entrò in collisione dopo l’alleanza con la Lega; Mauro Monaco, coordinatore del partito dei sardi; Roberto Mette, coordinatore del collegio elettorale della Gallura –Monte Acuto per Fortza Paris; Christian Calaminici, tributarista.

La natura della lista la spiegano gli stessi candidati. «Unito per Olbia accoglie per buona parte persone vicine alla politica identitaria e per l’autodeterminazione della Sardegna, più altri componenti appartenenti all’area civica».

L ’adesione alla Grande coalizione va nell’ottica di una discontinuità con l’attuale amministrazione. «Vorremmo offrire il nostro contributo per la nascita di una nuova coscienza civile olbiese che recuperi i valori storici e l’anima più autentica di questa città – proseguono da Uniti per Olbia –. Andremo a cercare nel suo ricco passato spunti utili per programmare un futuro ambizioso e insieme unire le anime identitarie come mai si è riusciti a fare altrove. Tutto questo sviluppando una contaminazione intelligente tra l’identità sarda e le eccellenze provenienti dalla società civile. Il nostro impegno sarà per una nuova maniera di vivere questa comunità che sia finalmente libera, accogliente, moderna e che rilanci Olbia come capitale del turismo in Sardegna». Per i civici-indipendentisti Olbia non è solo porta della Sardegna, ma vetrina dell’isola intera con un’anima ben definita da riscoprire e valorizzare. «Una città in cui ogni comunità troverà il modo di emergere e valorizzare il proprio sentire in armonia con la grande tradizione di accoglienza che la gente terranovese ha sempre avuto». (se.lu.)

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