La biblioteca civica simpliciana parla in spagnolo
di Paolo Ardovino
Due lettrici, una cubana e una argentina, fanno lezione girando video trasmessi in streaming
25 febbraio 2021
2 MINUTI DI LETTURA
OLBIA. La biblioteca civica simpliciana, ormai da mesi, parla prevalentemente spagnolo. I servizi sono diventati tutti digitali e così anche il laboratorio di lettura di Nivia Iglesias e Cristina Alejandra Lodi, che però allo stesso tempo è l’unico progetto attivo che permette alla biblioteca di comunicare con l’esterno. Le due lettrici madrelingua sono tra le poche persone che ora possono varcare l’ingresso ogni settimana. “La mochila del viajero” è il titolo del laboratorio di lettura in lingua spagnola che prosegue ormai da due mesi.
«Senza la parte interattiva è più difficile, di fronte non abbiamo bambini e ragazzi con cui dialogare, ma abbiamo cercato di risolvere il problema con oggetti di scena», spiegano Nivia e Cristina, che attorno hanno proprio un grande mulino a vento e alcune spade. Pochi minuti prima stavano leggendo alcuni passi dal Don Quijote. «Il primo ciclo di lezioni – dicono – era rivolto ai bambini dai 6 ai 9 anni, ora da qualche settimana il laboratorio è giunto alla seconda parte, dai 10 ai 13». Nivia Iglesias è cubana, Cristina Alejandra Lodi invece è argentina, perciò oltre ad alcuni classici della letteratura iberica hanno voluto inserire anche piccoli racconti e libri della loro cultura. «Abbiamo cominciato le lezioni con la scoperta dell’America, per poi tornare a leggere racconti delle nostre origini, dove abbiamo trovato diversi nessi con leggende sarde».
I video, ognuno della durata di circa mezz’ora, in questo periodo di carestia culturale sono lanterne accese che illuminano la biblioteca. Di fronte alla telecamera, Nivia e Cristina leggono e recitano, inscenano l’investitura dei cavalieri, fingono di non ricordare le trame. Ogni tanto scappa qualche risata e anche qualche dimenticanza vera.
«Utilizziamo immagini e recitazioni per rendere i video appassionanti. L’idea è di promuovere la lettura e attraverso libri che sono disponibili qui in prestito». «La biblioteca civica simpliciana è viva nonostante il momento difficile che viviamo – soddisfatta, l’assessora comunale alla Cultura Sabrina Serra –. Nel solco della tradizione dei laboratori linguistici invernali continuiamo a fornire stimoli e occasioni di crescita ai nostri bambini e ragazzi, anche a distanza».
«Senza la parte interattiva è più difficile, di fronte non abbiamo bambini e ragazzi con cui dialogare, ma abbiamo cercato di risolvere il problema con oggetti di scena», spiegano Nivia e Cristina, che attorno hanno proprio un grande mulino a vento e alcune spade. Pochi minuti prima stavano leggendo alcuni passi dal Don Quijote. «Il primo ciclo di lezioni – dicono – era rivolto ai bambini dai 6 ai 9 anni, ora da qualche settimana il laboratorio è giunto alla seconda parte, dai 10 ai 13». Nivia Iglesias è cubana, Cristina Alejandra Lodi invece è argentina, perciò oltre ad alcuni classici della letteratura iberica hanno voluto inserire anche piccoli racconti e libri della loro cultura. «Abbiamo cominciato le lezioni con la scoperta dell’America, per poi tornare a leggere racconti delle nostre origini, dove abbiamo trovato diversi nessi con leggende sarde».
I video, ognuno della durata di circa mezz’ora, in questo periodo di carestia culturale sono lanterne accese che illuminano la biblioteca. Di fronte alla telecamera, Nivia e Cristina leggono e recitano, inscenano l’investitura dei cavalieri, fingono di non ricordare le trame. Ogni tanto scappa qualche risata e anche qualche dimenticanza vera.
«Utilizziamo immagini e recitazioni per rendere i video appassionanti. L’idea è di promuovere la lettura e attraverso libri che sono disponibili qui in prestito». «La biblioteca civica simpliciana è viva nonostante il momento difficile che viviamo – soddisfatta, l’assessora comunale alla Cultura Sabrina Serra –. Nel solco della tradizione dei laboratori linguistici invernali continuiamo a fornire stimoli e occasioni di crescita ai nostri bambini e ragazzi, anche a distanza».
