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Olbia, dopo 9 anni di chiusura riapre l'hotel Pozzo Sacro

Marco Bittau
Olbia, dopo 9 anni di chiusura riapre l'hotel Pozzo Sacro

L'albergo è stato venduto dal fondo Algebris di Davide Serra agli imprenditori Angelo Masala e Max Villani

26 febbraio 2021
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OLBIA. Sembrava un albergo perduto. Chiuso e dimenticato da nove anni, invece la prossima estate riaprirà i battenti per ritornare ai fasti di un tempo. Il grande e lussuoso hotel Pozzo Sacro che si affaccia sulla strada per Pittulongu – quattro stelle a due piani, con 75 camere, piscina, ristorante e veranda, spalmati in 5277 metri quadri con vista sul golfo – è stato venduto dal fondo immobiliare Algebris di Davide Serra a due imprenditori olbiesi, almeno d’adozione. Sono Angelo Masala e Massimiliano Villani, imprenditore turistico alberghiero il primo, ristoratore premiato dalla prestigiosa guida Michelin il secondo. Ieri la firma del contratto dal notaio, dopo due anni di lavoro incessante svolto dall’agente immobiliare Lino Mura, a Olbia titolare dell’agenzia Brilas, e dall’avvocato immobiliarista Rino Seu. Nulla trapela sul prezzo d’acquisto, se non che l’affare si è chiuso per parecchi milioni di euro.

La trattativa condotta dall’agenzia Brilas era iniziata nel settembre 2019. Da una parte il fondo immobiliare Algebris che aveva acquistato l’hotel Pozzo Sacro a un’asta giudiziaria dopo essere caduto in disgrazia, dall’altra l’imprenditore turistico alberghiero Angelo Masala che a Olbia, tra le altre cose, conta la proprietà dell’Hotel Centrale nel corso Umberto e del complesso Locanda del Conte Mameli in via delle Terme. Sempre Masala, interessato a nuovi investimenti nel campo turistico alberghiero, anni fa aveva presentato un’offerta per rilevare la gestione del Geovillage nell’area industriale di Olbia. Operazione però non riuscita. «Ieri la firma dopo un lungo lavoro, insieme all’avvocato Seu, anche durante il lockdown per la pandemia – racconta l’agente immobiliare Lino Mura –. I possibili acquirenti erano diversi, ma il progetto di di Angelo Masala e Massimiliano Villani è sicuramente convincente, soprattutto dal punto di vista della qualità. I lavori di ristrutturazione inizieranno subito e l’hotel sarà pronto già per questa estate. Sarà una ristrutturazione green con l’utilizzo di materiali e soluzioni ecosostenibili».

Dell’ambizioso progetto Masala-Villani si conosce qualche dettaglio. Prima di tutto, il nuovo hotel Pozzo Sacro punta con decisione al certificazione di quattro stelle superiore. Segmento lusso, quindi. Oltre al corpo centrale dell’albergo che ospiterà una settantina di camere, saranno completate alcune villette esterne che diventeranno suite esclusive. In più, sarà realizzato un centro benessere di alto livello. Quindi il ristorante, anche questo di alto profilo. Del resto, la presenza di Max Villani (valdostano con esperienza più che decennale a Porto San Paolo e a Olbia) è una garanzia visto che nel 2018, appena un anno dopo l’apertura dell’Essenza bistrot, a Olbia in via delle Terme, aveva conquistato subito il prestigioso piatto assegnato dalla guida Michelin.

«È importante il fatto che una struttura di grande pregio come l’hotel Pozzo Sacro appartenga oggi a imprenditori olbiesi che la faranno rinascere – dice ancora Lino Mura –. Da non trascurare, infatti, che il progetto dei nuovi titolari punta con decisione alla valorizzazione del Pozzo Sacro, cioè il sito archeologico, con un’offerta turistica che punta sull’accoglienza di qualità ma anche sul patrimonio culturale. Una intuizione che solo imprenditori “di casa” potevano avere». «Inoltre – aggiunge il titolare dell’agenzia Brilas – Olbia e la Gallura in questo momento satanno vivendo una stagione di grande interesse sul fronte del mercato turistico immobiliare. La nostra agenzia sta trattando altre due compravendite con importanti investitori nazionali e internazionali. Si tratta di concrete opportunità per il territorio, che dovrebbero far riflettere gli amministratori, soprattutto alla vigilia delle elezioni. Insomma, ci sono imprenditori che vogliono investire a Olbia e in Gallura, dunque serve promuovere e valorizzare il patrimonio paesaggistico e culturale che rappresentano un valore aggiunto straordinario per chi compra, ma anche una garanzia per il territorio».

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

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