La Nuova Sardegna

Olbia

«Deffenu, l’aeroporto è inaccessibile»

di Paolo Ardovino
«Deffenu, l’aeroporto è inaccessibile»

Istituto sovraffollato, la preside convoca una nuova conferenza stampa: le aule al Costa Smeralda ancora non ci sono

27 febbraio 2021
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OLBIA. Sembrava fosse giunta l’ora di seppellire l’ascia di guerra. Invece il caso dell’istituto Deffenu è pronto ad arricchirsi di un ulteriore capitolo. Lunedì scorso durante la conferenza indetta dalla dirigente scolastica, il commissario provinciale era intervenuto a sorpresa per annunciare la soluzione per il sovraffollamento dell’istituto: «Otto aule disponibili al primo piano dell’aeroporto. Gli alunni potranno trasferirsi già nei prossimi giorni». Dall’altra parte, scettica, la preside Salvatorica Scuderi, neanche troppo sibillina, aveva chiosato: «Se non sarà così, tra una settimana indico una nuova conferenza».

Nuova conferenza. Detto, fatto. È arrivata ieri, in serata, la comunicazione dalla scuola. Una nuova conferenza è stata indetta per lunedì primo marzo alle 10.30 al Deffenu. «Diversamente da quanto comunicato, gli alunni non potranno accedere ai locali dell’aeroporto di Olbia Costa Smeralda», si legge nelle righe del comunicato diffuso. È la motivazione che ha portato alla decisione di ripresentarsi davanti alla stampa. Il braccio di ferro tra scuola e Provincia, si è capito, non è finito. Riavvolgendo il nastro, la causa dei disagi lamentati da preside e presidente del consiglio d’istituto, nelle scorse settimane, è l’assenza di spazio adeguato a ospitare il numero crescente di alunni. Servono nuove aule, questo l’appello accorato della Scuderi: «Stiamo riuscendo a cavarcela solo perché la didattica in presenza, ora, oscilla tra il 50 e il 75%». Ma lo spettro più spaventoso è quello di dover ricorrere a turni pomeridiani, soluzione contestata dai genitori e in particolare da quelli di alunni pendolari che sarebbero costretti a trasferte extra-urbane serali.

La vicenda. Lunedì, dunque, la dirigente ha deciso per un’azione forte di protesta: lezioni all’aperto – in piazza e dentro il campetto sportivo – e conferenza. Lo scorso anno, aveva spiegato, si è ovviato al problema grazie alla concessione gratuita del plesso di Maria Rocca da parte dell’amministrazione comunale. Comodato d’uso prorogato sino allo scorso dicembre, poi l’emergenza è ricomparsa. «La Provincia è assente»: l’accusa. E proprio lunedì scorso, a sorpresa, il commissario provinciale della zona omogenea Olbia-Tempio, Pietro Carzedda, si era presentato come problem solver parlando delle 8 aule negli spazi del polo universitario dell’aeroporto. Soluzione fino al 30 giugno. Ma a quanto pare qualcosa ancora non va. Il disagio legato al sovraffollamento è croce comune praticamente a tutti gli istituti superiori cittadini. In questi mesi si sono trovate delle sistemazioni (provvisorie, sperano in alcuni casi i diretti interessati) per ulteriori aule dislocate in strutture all'interno della città, come per il liceo Gramsci, o in zona industriale come per l'artistico De André e l'Amiscora (in aree del Cipnes) e liceo scientifico Mossa (al Delta center).

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