La Nuova Sardegna

Olbia

Il Grig: «Sa Testa intoccabile, niente cemento»

Il Grig: «Sa Testa intoccabile, niente cemento»

L’associazione ecologista contro il polo ricettivo-nautico: «Su quei terreni ci sono tre vincoli di tutela»

06 aprile 2021
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OLBIA. Il Grig allinea i paletti normativi destinati a proteggere il promontorio di Sa Testa dal cemento. L’associazione ecologista rinfresca la memoria al Comune e al Cipnes sui vincoli che impediscono la nascita del polo turistico-ricettivo-nautico sui venti ettari tra la spiaggia della vecchia dogana e Sa Testa. «L'area di Sa Testa – spiega il presidente Stefano Deliperi – è tutelata con vincolo paesaggistico, vincolo di conservazione integrale in quanto l'area rientra tra i “sistemi a baie e promontori, falesie e piccole isole” e protetta dalla disciplina del Piano paesaggistico in quanto rientrante nella fascia costiera. In quelle zone è precluso qualunque intervento di trasformazione nelle aree inedificate».

Il Consorzio industriale nei giorni scorsi ha ricevuto dal Comune i venti ettari di terreno . La giunta del sindaco Settimo Nizzi ha approvato all'unanimità l'accordo con cui si dice sì alla riperimetrazione dell'area industriale di Cala Saccaia, che va oltre l'ultimo cantiere nautico al confine con Sa Testa, come stabilito invece nel piano urbanistico. Puc che tra l'altro inquadra quelle aree come H, di tutela integrale.

Nello stesso accordo il Cipnes ha ceduto all'ente locale 8 ettari che corrispondono al quartiere di Tilibbas, zona già urbana ma che faceva parte del perimetro di competenza del Consorzio industriale.

«La “revisione del perimetro territoriale” – aggiunge il Grig – rientrante nel piano consortile della zona industriale appartiene alla materia “piani territoriali ed urbanistici, programmi annuali e pluriennali per la loro attuazione, eventuali deroghe, pareri da rendere per dette materie” di competenza del consiglio comunale. Per cui siamo davanti a un atto adottato da organo incompetente, perciò nullo. Il Ppr è poi strumento di pianificazione sovraordinato alla pianificazione urbanistica e a quella di settore, ad esempio industriale, nonché immediatamente vincolante. Il progetto di cantieri e hotel a Sa Testa è una riedizione in scala minore di analogo progetto speculativo del 2004. Tutto all’insegna di quel cemento che rende stolidamente felici troppi galluresi. L’area del promontorio di Sa Testa è ricca di macchia mediterranea, tutt'altro che zona degradata come qualche buontempone vorrebbe farla passare. Il cemento piace troppo a certi amministratori pubblici? Bene, si mettano a dieta».

Il progetto del polo turistico-ricettivo-nautico ha creato delle tensioni anche all’interno dello stesso Cipnes. Il delegato del comune di Buddusò, Fedele Sanciu, ha contestato in particolare il metodo scelto. Concetto che trova conferma nelle parole del sindaco, Massimo Satta. «Nessuna contrarietà preconcetta per un progetto di sviluppo del territorio. Nno spetta certo al comune di Buddusò decidere la pianificazione di Olbia. Siamo aperti al dialogo e alla discussione». (se.lu.)



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