Capannoni a Sa Testa, alle 16 se ne parla in aula
Consiglio in streaming. Le opposizioni chiedono la revoca dell’accordo di cessione delle aree al Cipnes
14 aprile 2021
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OLBIA. Non sarà un consiglio comunale con il solito striminzito numero di spettatori. Oggi pomeriggio, dalle 16 (ma per chi non è solito seguire le sedute sappia che la puntualità è un optional) arriva la mozione su progetto del polo-turistico-ricettivo che il Consorzio industriale intende realizzare nei venti ettari tutelati freschi di cessione da parte del Comune. Le opposizioni unite, Movimento 5stelle, Liberi e uniti e Coalizione civica, chiedono la revoca senza indugio della delibera che valida l’accordo tra Comune e Cipnes su Sa Testa.
Le opposizioni avevano richiesto un consiglio comunale aperto per discutere di un tema che è passato sopra la testa del Consiglio ma anche del Puc recentemente adottato. Nel piano urbanistico l’ampliamento della zona industriale non è infatti previsto. E le osservazioni dei proprietari di quei terreni, che chiedevano volumi per alcuni ruderi, sono state respinte. Sia la parte tecnica che quella politica avevano ribadito che quelle aree dovevano restare H, di tutela integrale. Quegli stessi 20 ettari, una manciata di giorni dopo l’adozione del Puc, sono stati ceduti al Consorzio industriale e nel passaggio sono anche diventati costruibili. Un molo, un hotel di lusso, bar e ristoranti, cantieri per la nautica: questo è il pacchetto di interventi che il consorzio, con la benedizione del Comune chiamato a dire la sua nella copianificazione insieme alla Regione, intende realizzare. Ma l’idea che Sa Testa, scampata incredibilmente alla cementificazione venga sventrata per fare posto a un polo turistico-nautico-ricettivo non piace al presidente della commissione Urbanistica, Bastianino Monni. Che ha detto chiaramente che «ogni amministratore deve dare del Lei a Sa Testa». Questo pomeriggio si procederà in questo modo nella seduta in streaming: la mozione sarà illustrata da uno dei componenti della minoranza. Potrà poi intervenire un rappresentante per gruppo consiliare.
Le opposizioni avevano richiesto un consiglio comunale aperto per discutere di un tema che è passato sopra la testa del Consiglio ma anche del Puc recentemente adottato. Nel piano urbanistico l’ampliamento della zona industriale non è infatti previsto. E le osservazioni dei proprietari di quei terreni, che chiedevano volumi per alcuni ruderi, sono state respinte. Sia la parte tecnica che quella politica avevano ribadito che quelle aree dovevano restare H, di tutela integrale. Quegli stessi 20 ettari, una manciata di giorni dopo l’adozione del Puc, sono stati ceduti al Consorzio industriale e nel passaggio sono anche diventati costruibili. Un molo, un hotel di lusso, bar e ristoranti, cantieri per la nautica: questo è il pacchetto di interventi che il consorzio, con la benedizione del Comune chiamato a dire la sua nella copianificazione insieme alla Regione, intende realizzare. Ma l’idea che Sa Testa, scampata incredibilmente alla cementificazione venga sventrata per fare posto a un polo turistico-nautico-ricettivo non piace al presidente della commissione Urbanistica, Bastianino Monni. Che ha detto chiaramente che «ogni amministratore deve dare del Lei a Sa Testa». Questo pomeriggio si procederà in questo modo nella seduta in streaming: la mozione sarà illustrata da uno dei componenti della minoranza. Potrà poi intervenire un rappresentante per gruppo consiliare.
