La Nuova Sardegna

Olbia

Pronto soccorso a metà Addis in tour per dire no

di Giuseppe Pulina
Pronto soccorso a metà Addis in tour per dire no

Domani la conferenza del Distretto sanitario in attesa dell’audizione alla Regione Preoccupa l’ipotesi di chiusura notturna per non bloccare l’attività dell’ospedale

06 giugno 2021
2 MINUTI DI LETTURA





TEMPIO . C’è chi vorrebbe che la mobilitazione in difesa dell’ospedale fosse generale e chi attende di capire che cosa accadrà nei prossimi giorni. A partire dalla conferenza del Distretto sanitario convocata per domani e da quello che sarà l’esito dell’audizione del sindaco Gianni Addis davanti alla VI Commissione consiliare regionale. Forse anche in considerazione dei due appuntamenti, sia Addis che l'assessore regionale Biancareddu hanno voluto rassicurare la popolazione sul fatto che sino ad allora non verrà assunta in ogni caso nessuna delle temute e preannunciate decisioni in merito alla riduzione dell’orario di servizio del Pronto soccorso. Se messa in atto, questa potrebbe implicare un diverso utilizzo delle poche figure di anestesista che lavorano al Paolo Dettori. Dei 5 anestesisti attualmente in organico, a conti fatti, ne rimarrebbero solo 2.

Ma i numeri potrebbero essere anche il fattore che potrebbe convincere un po’ tutti (chi, soprattutto, ha il potere di assumere certe decisioni) a mantenere aperto il Pronto soccorso. Si può prendere in considerazione un numero fra i tanti, ovvero i circa 50mila cittadini che durante l’anno fanno riferimento al presidio ospedaliero di Tempio e che, nei mesi estivi, diventano tre volte tanti. Ci sono poi i numeri del Pronto soccorso che, prima della pandemia, arrivavano a far registrare anche 17mila accessi in un anno, concentrati soprattutto in estate, con giornate particolarmente impegnative, se non convulse, che potevano richiedere anche 90 interventi al giorno, dai più ai meno urgenti. Nell’ultimo anno l’utenza si è comprensibilmente ridotta per via dell’emergenza sanitaria che ha reso più selettivo e complicato l’accesso alle strutture ospedaliere. In città, dopo la diffusione della notizia della possibile chiusura del Pronto soccorso di notte e nei week end, le reazioni sono state tante e non sempre concordi. C’è chi se la prende con i cronici ritardi della programmazione, chi invoca maggiore coesione territoriale, chi vorrebbe passare a forme più radicali di mobilitazione e chi crede, inoltre, che la chiusura notturna del Pronto soccorso sarà solo una misura provvisoria, alla quale si potrebbe rimediare acquisendo da fuori le figure professionali che mancano. C'è, infine, chi non guarda solo a Tempio, sostenendo che quella del Paolo Dettori è una vertenza territoriale che deve coinvolgere tanti altri comuni, e non solo i nove che fanno parte del Distretto sanitario. Insomma, il tempo delle attese strategiche sembrerebbe essere scaduto, mentre quello delle sentenze difficilmente appellabili starebbe per iniziare.

Il blitz

Sassari, controlli dei Nas in tutta l’isola: sequestrati 855 chili di uova e colombe di Pasqua scadute o conservate tra i topi

Le nostre iniziative