La Nuova Sardegna

Olbia

Gli indagati: la lottizzazione è in regola

di Tiziana Simula
Gli indagati: la lottizzazione è in regola

Golfo Aranci. I difensori dei proprietari ricorrono contro il sequestro delle ville. Esulta il Grig: «Parte civile nel processo»

10 giugno 2021
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GOLFO ARANCI. Studiano le carte e annunciano ricorso al Riesame per chiedere il dissequestro delle 11 ville finite nel mirino della Procura di Tempio, i difensori dei proprietari delle lussuose abitazioni con piscina del complesso residenziale “Ville del Golfo”, nella lottizzazione Torre Terrata Sottomonte. Respingono l’accusa di lottizzazione abusiva e ritengono che non sia stato commesso alcun abuso edilizio. Diciassette le persone indagate dal procuratore Gregorio Capasso, tra società proprietaria dei terreni (Torre Terrata), impresa costruttrice dei lavori (Comed costruzioni), direttori dei lavori che si sono susseguiti nel tempo e alcuni proprietari delle ville.

Le accuse. L’ipotesi di reato è “lottizzazione abusiva”: per la Procura sarebbe stato realizzato un complesso edilizio radicalmente diverso da quello inizialmente progettato e autorizzato, con conseguente trasformazione urbanistica di un territorio di particolare pregio e per questo tutelato da vincolo paesaggistico. Una lottizzazione, rimarca la Procura, in parte ricadente in un’area a pericolosità idraulica molto elevata (hi4), che coincide con l’alveo di un torrente. In alcune ville inoltre sarebbe stato realizzato un cambio di destinazione d’uso delle cantine trasformate in locali abitabili e perfino affittate durante l’estate, ma anche aumenti di volumetrie del 30 per cento rispetto alla costruzione originaria con la chiusura dei patii con vetrate. A mettere i sigilli alle ville con vista mozzafiato sulle acque di Golfo Aranci, i carabinieri del nucleo per la tutela del patrimonio culturale (Tpc) di Cagliari che hanno eseguito il sequestro preventivo disposto dal gip Marco Contu, su richiesta del pm Capasso.

La difesa. Una botta pesante per i proprietari delle ville. Che negano di aver fatto cambi di destinazione d’uso. E che attraverso i loro difensori annunciano ricorso per chiedere il dissequestro delle loro abitazioni. «Hanno appreso del provvedimento con grande dispiacere perché dicono di aver acquistato in assoluta buona fede e di aver comprato gli immobili così come sono – spiegano gli avvocati Bruno Cuccu e Massimo Spigone che difendono Andrea Caponi e Oscar Sartori, due dei 17 indagati, proprietari di altrettante ville – Hanno tutti i provvedimenti che legittimano la correttezza urbanistica degli immobili. Ci riserviamo di leggere in maniera approfondita gli atti in prospettiva del ricorso al Riesame». Ancora più sconcertati i nuovi proprietari di una villa (marito e moglie) che non risultano indagati, ma che si ritrovano con l’immobile sotto sequestro dopo averlo acquistato da una persona indagata. «Subiscono il sequestro per presunti abusi edilizi commessi prima dell’acquisto della villa», commenta l’avvocato Agostinangelo Marras che difende la coppia insieme al collega Giorgio Altieri del foro di Roma.

Tra i difensori gli avvocati Nicola Di Benedetto e Marco Petitta che assistono la società proprietaria dei terreni (Paolo Scaramuzzi della Torre Terrata), e l’impresa costruttrice dei lavori (Luigi Guerri della Comed costruzioni), e l’avvocato Dario Annunziata che difende il responsabile del servizio urbanistica del comune di Golfo Aranci, Giuseppe Pellegrino, a cui la Procura contesta l’abuso d’ufficio «per aver rilasciato autorizzazioni edilizie per gli immobili ricadenti in aree a pericolosità idraulica molto elevata (Hi4) o nella fascia di inedificabilità».

Esulta il Grig. Sull’inchiesta interviene l’associazione ambientalista Gruppo d’intervento giuridico che dice di «sostenere e appoggiare l’attività di controllo del territorio e del ripristino della legalità ambientale svolta dalla magistratura e dalla polizia giudiziaria».

«Se si giungerà a dibattimento penale, ci costituiremo parte civile a sostegno delle ragioni di tutela ambientale», preannuncia Stefano Deliperi.



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