La Nuova Sardegna

Olbia

Investita e uccisa: condanna a sei mesi

Investita e uccisa: condanna a sei mesi

Calangianus. Gianni Diana aveva travolto la donna mentre attraversava la strada

11 giugno 2021
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CALANGIANUS. Sei mesi di reclusione (pena sospesa), e sospensione della patente per due anni. È la condanna inflitta – con rito abbreviato – dal gup Caterina Interlandi a Gianni Diana, imprenditore di Tempio, accusato di omicidio stradale dopo aver investito e ucciso Maria Maddalena Pirina, 72 anni, mentre attraversava la strada, a Calangianus. Una pena parecchio più leggera rispetto a quanto chiesto dal pubblico ministero Mauro Lavra che aveva sollecitato una condanna a 3 anni e 8 mesi.

L’incidente era accaduto nel marzo 2018. Dopo aver investito la donna, Gianni Diana si era fermato e aveva chiamato i soccorsi. Ma era risultato positivo al test che rileva l’assunzione di sostanze stupefacenti (cannabis nel caso specifico). Immediato il ritiro della patente e l’arresto con l’accusa di omicidio stradale sotto l’effetto di stupefacenti. Il difensore dell’uomo, l’avvocato Fabio Diomedi, ha rimarcato come non ci fosse la prova che l’assunzione della cannabis (che resta nelle urine a lungo) potesse essere ricondotta a quel giorno, tesi difensiva condivisa dal giudice.

Maria Maddalena Pirina era stata investita poco prima delle 18, in via Tempio, la strada che taglia in due Calangianus. La donna stava attraversando la via a pochi metri dalle strisce pedonali, poco lontano da casa sua, quando la Fiat 500 guidata da Gianni Diana le era improvvisamente piombata addosso. L’auto, che viaggiava in direzione Tempio, l’aveva colpita in pieno e la donna aveva sbattuto la testa al parabrezza dell’auto. Era morta durante il trasporto in ambulanza verso l’ospedale tempiese. A nulla erano valsi i tentativi di rianimarla. Anche l’investitore era stato trasportato in ospedale e lì sottoposto ai test di rito. All’arrivo dei carabinieri, l’uomo aveva detto di non aver visto la donna attraversare la strada a causa del sole basso che lo avrebbe abbagliato, e di aver percorso quella strada a bassa velocità.

Anche alcuni testimoni che erano in auto dietro di lui, sentiti dai carabinieri subito dopo l’incidente, avevano confermato che la Fiat 500 procedeva a velocità moderata. (t.s.)

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