La Nuova Sardegna

Olbia

Niente dialisi per i turisti addio vacanze nell’isola

Niente dialisi per i turisti addio vacanze nell’isola

A Porto Cervo la protesta dei nefropatici proprietari di case in Costa Smeralda Anche l’anno scorso il servizio era stato avviato dalla Assl soltanto il 4 agosto

12 giugno 2021
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PORTO CERVO. Con l’arrivo dell’estate puntualmente si levano le proteste dei turisti nefropatici che non possono venire in vacanza in Sardegna perché al momento il servizio dialisi non è disponibile se non per i residenti. Niente al poliambulatorio di Arzachena e niente negli ospedali di Olbia e Tempio. Le segnalazioni arrivano soprattutto da Porto Cervo, da parte di proprietari di seconde case che, al momento devono rinunciare alla loro vacanza in Costa Smeralda.

Come già era accaduto l’anno scorso, il progetto “dialisi vacanze” dell’Ats è fermo o viaggia in ritardo per la mancanza del personale necessario, così da costituire un ostacolo insormontabile per i turisti emodializzati. Un servizio che, per quanto riguarda la Assl di Olbia, copre le necessità di un centinaio di persone che raggiungevano la Gallura per trascorrere le ferie da maggio a settembre. Già l’anno scorso l’Aned (Associazione nazionale emodializzati dialisi e trapianto) aveva fatto sentire la sua voce attraverso il segretario regionale Annibale Zucca che aveva scritto una lettera alla Regione.

Sicuramente, così come era accaduto l’anno scorso, l’emergenza Covid e la cronica carenza di personale sanitario non sono estranee al blocco o al ritardo del servizio. Però il danno causato ai turisti-pazienti è comunque grave, configurando una vera discriminazione nei confronti di chi deve arrivare in Sardegna (perché vuole trascorrere le sue vacanze o perché è proprietario di una casa) ma non può farlo perché non può effettuare il trattamento di dialisi che per lui è vitale. I pazienti nefropatici in trattamento emodialitico, infatti, sono soggetti sottoposti a continua diagnosi che individua sistematicamente le loro condizioni di salute, comprese le infezioni. Inoltre, il costo del servizio di dialisi in vacanza non sarebbe neppure a carico del servizio sanitario regionale, visto che i turisti emodializzati hanno regolari impegnative rilasciate dalle loro aziende sanitarie. Insomma, una situazione paradossale che per i pazienti-turisti non consente alternative, nel senso che devono necessariamente rinunciare alla loro vacanza, magari nella casa di loro proprietà.

L’anno scorso, la Assl di Olbia aveva trovato una soluzione al problema recuperando infermieri da altri servizi. Tutto però a partire dal 4 agosto. Meglio tardi che mai, ma oggi la speranza è che quest’anno tutto si risolva prima e che la dialisi non sia più solo un miraggio nel deserto della Sardegna, tutt’altro che isola delle vacanze.(m.b.)

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