La Nuova Sardegna

Olbia

Olbia, «Ultraleggeri a Venafiorita: riapriamo il vecchio scalo»

Dario Budroni
Olbia, «Ultraleggeri a Venafiorita: riapriamo il vecchio scalo»

Il progetto di alcuni ex comandanti di Meridiana per l’aeroporto dismesso. Lombardo: «Avioturismo in forte crescita, uniamo romanticismo ed economia»

19 giugno 2021
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OLBIA. La pista è silenziosa e deserta. Il sole picchia sull’asfalto e ingiallisce le erbacce che crescono attorno. Ma l’aeroporto dismesso di Venafiorita, tre anni fa utilizzato da George Clooney come set della sua serie tv e in seguito passato dalla Regione al Comune, continua a tenere accesa la lampadina delle idee. Alcuni ex comandanti di Meridiana, per esempio, stanno ragionando su come rilanciare il vecchio scalo che, quasi sessant’anni fa, aveva fatto da sfondo alla nascita di Alisarda. La loro proposta è questa: fare di Venafiorita un aeroporto dedicato al mondo degli ultraleggeri. Il settore del volo da diporto e sportivo e dell’avioturismo è in continua crescita e, secondo gli ex comandanti, Olbia ha tutte le carte in regola per giocare un ruolo da protagonista.

L’eredità. Del rilancio di Venafiorita se ne parla da tempo, tra idee di piste da motocross e musei dell’aviazione. Gli ex comandanti di Meridiana Marcello Lombardo e Antonio Depau, con i quali sta collaborando anche l’ex collega Andrea Mascia, sognano invece di trasformare ciò che resta in un polo per gli ultraleggeri. Insieme hanno già dialogato con alcuni enti e presto illustreranno il loro progetto al Comune. «La nostra idea è quella di raccogliere un’eredità che ci sta sfuggendo. Con la chiusura di quella che è stata Alisarda, Meridiana e Air Italy, si rischia di perdere tutto quel tessuto aeronautico che ha fatto la storia di questo territorio – spiega Marcello Lombardo –. Noi vogliamo semplicemente far capire che, tra le economie che si stanno sviluppando, ce n’è una legata al mondo degli ultraleggeri che qui, purtroppo, ancora non esiste. La nautica continua ad avanzare, ma dal punto di vista aeronautico, invece, sta scomparendo tutto. Eppure stiamo parlando di sessant’anni di storia e di competenze. Vogliamo quindi unire un po’ di romanticismo, perché noi veniamo da quel mondo, a un percorso che è di natura economica».

Il progetto. L’obiettivo, insomma, è quello di aprire le porte a un altro tipo di turismo. «Ci sono circa 200mila aerei di aviazione leggera che volano per l’Europa – continua Lombardo –. A Olbia, purtroppo, non possono atterrare perché non ci sono le strutture adeguate. Si potrebbe iniziare a riaprire la pista e poi, pian piano, aggiungere delle appendici, come l’hangar e il piazzale. E magari stringere anche delle collaborazioni con l’indirizzo aeronautico dell’istituto Deffenu. Non dimentichiamoci poi del settore maintenance di Air Italy, che potrebbe essere in parte riconvertito verso questo genere di aeromobili. Senza poi contare tutto l’indotto, si parla di numeri importanti». Gli ex comandanti di Meridiana, ben consapevoli delle potenzialità di una pista come quella di Venafiorita, stanno quindi buttando giù le loro idee e hanno già cominciato un primo percorso di dialogo con alcuni enti. Un percorso che proseguirà con il Comune, che nel 2019 ha ottenuto dalla Regione la pista dello scalo, mentre l’hangar e il piazzale del vecchio aeroporto sono ancora nelle mani del demanio.

Il settore. Due mesi fa, con la benedizione del ministro del Turismo Massimo Garavaglia, ha mosso i primi passi l’associazione Città dell’Aria, che unisce i comuni italiani strategici per il settore aeronautico e in particolare dell’avioturismo. «Vorremmo fondare una nostra associazione e, se Olbia recepisse il messaggio, entrare a far parte delle Città dell’Aria – chiude Lombardo –. È un’economia che va forte nel periodo estivo ma che potrebbe fare la sua parte anche nel resto dell’anno».

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