Olbia, ex campo rom di Sa Corroncedda: «Disastro ambientale e sociale»
Dopo due anni l'area non è stata bonificata. E le 200 persone che ci vivevano si sono trasferite in nove campi abusivi, alcuni in zona a rischio alluvione
OLBIA. I muraglioni di rifiuti accatastati nella strada che porta all’ex campo rom di Sa Corroncedda, alcuni alti anche due metri, sono ancora lì. Dal settembre 2019, quando il comitato Ambiente salute legalità denunciò la situazione nulla è cambiato.
Serviranno almeno 10 milioni di euro per la bonifica dell’area. A oggi i rifiuti continuano a marcire sotto il sole e a inquinare le falde acquifere. Il Comune garantisce un servizio di guardiania 24 ore su 24 all’ingresso che a oggi è costato 450mila euro.
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L’incarico per redigere il progetto di bonifica è stato assegnato lo scorso anno, al momento non c’è alcun riscontro. Un disastro ambientale che è anche un disastro sociale. Delle 200 persone di etnia rom che abitavano nell’ex campo sgomberato dalla giunta Nizzi due anni fa, solo 40 sono state integrate, lavorano e vivono in appartamenti il cui affitto è garantito dal Comune, almeno fino al mese di ottobre. Tutti gli altri vivono in nove campi abusivi dislocati nel territorio, con roulotte e strutture fisse.
Il gruppo "Liberi e uniti per Olbia" composto da Davide Bacciu, Tiziana Biscu e Marco Piro con una intrerrogazione chiede chiarimenti all'amministrazione. (Serena Lullia)