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La Maddalena, bonifiche nell’ex arsenale: tutto da rifare

di Serena Lullia
La Maddalena, bonifiche nell’ex arsenale: tutto da rifare

L’appalto assegnato nel 2018 si è arenato e oggi la ditta chiede il risarcimento danni per un milione di euro. La Regione: «Il progetto è superato»

19 luglio 2021
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LA MADDALENA. La maledizione dell’ex G8 sull’isola continua. Dal 2009, data del trasferimento all’Aquila del summit mondiale, nessuna delle strutture ereditate dal grande evento ha visto la luce. E per le bonifiche dello specchio di mare davanti all’ex Arsenale è tutto da rifare. La progettazione esecutiva, assegnata con gara di appalto dal Comune nel novembre del 2018 all’associazione temporanea di imprese Research Consorzio stabile-Thetis costruzioni, si è arenata dopo aver ricevuto il via libera dal ministero. Al punto che l’impresa, snobbata dalle istituzioni, ha citato in giudizio il Comune a cui chiede un milione e 100mila euro di risarcimento danni. Ma c’è di più. Il progetto per la bonifica, pensato dieci anni fa, per la Regione non va più bene. «L’appalto che abbiamo ereditato prevede una tecnica superata da dieci anni – dice l’assessore regionale ai Lavori pubblici, Aldo Salaris –, divenuta a giudizio dei tecnici inutile». Quindi tutto da rifare.

Fiumi di milioni pubblici. Il consigliere regionale del Pd, Giuseppe Meloni, con una interpellanza prova a fare chiarezza sulla grande incompiuta dell’ex arsenale. «Sono passati 12 anni da quando il governo Berlusconi ha trasferito il G8 all’Aquila e nessuna delle strutture realizzate per quell’evento è entrata in funzione – dice Meloni –. È giusto che i maddalenini e i sardi vedano dei risultati dopo lo stanziamento di tutti quei milioni di euro. Se si va a vedere le ragioni della lite civile tra la società appaltatrice e il Comune emerge un continuo rimbalzo di competenze di Regione, Comune e ministero. La situazione va chiarita una volta per tutte. Di sicuro nessuno sa bene che cosa succederà nei prossimi mesi. E l’intervento della giunta Solinas, con il passaggio delle competenze sulle bonifiche dal Comune alla Regione e ora all’Ois, società opere infrastrutture Sardegna, non ha fatto altro che rallentare un procedimento che si avviava alla conclusione».

Progetto fuori moda. L’assessore Salaris, incaricato dal presidente Solinas di riferire sull’argomento, fa il punto in aula. «Per le opere della Maddalena sono previste due tipologie di interventi – dice Salaris –: le bonifiche in capo all’assessorato all’Ambiente, suddivise in due interventi da 5 milioni ciascuno e la riqualificazione urbana in capo al commissario straordinario che è il governatore, trasferita al Comune che ha in corso un contenzioso con la ditta appaltatrice. Sulle bonifiche, tramite l’intervento del presidente, abbiamo dovuto procedere alla riperimetrazione delle aree inquinate da bonificare. L’appalto che abbiamo ereditato prevedeva una tecnica superata da dieci anni: con una piattaforma in cemento si doveva tombare il fondale, operazione divenuta inutile a giudizio dei tecnici. Questo è quello che abbiamo trovato. Il presidente Solinas, in contatto con il ministero, lavora per la riperimetrazione e per la nuova tecnica di bonifica che stiamo sviluppando».

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