Maxi bolletta, Abbanoa perde la causa
Loiri Porto San Paolo. Annullata ingiunzione di pagamento di oltre 5mila euro
2 MINUTI DI LETTURA
LOIRI PORTO SAN PAOLO. Ingiunzione di pagamento annullata. Tatiana Vidali ha vinto la sua battaglia contro Abbanoa: non dovrà pagare un euro di quanto richiesto dal gestore del servizio idrico integrato per i consumi dell’acqua. La donna, che vive da sola, si era vista recapitare un fattura di 5mila e 300 euro per un conguaglio relativo a cinque anni, dal 2013 al 2018. Attraverso il suo legale, l’avvocato Giuseppe Durgoni, aveva cercato di risolvere in via stragiudiziale la questione, ritenendo che quella fattura fosse illegittima perché frutto di un contatore vecchio e difettoso. Ricorrendo ai modi prescritti dalla legge, aveva, quindi, contestato il pagamento chiedendo ad Abbanoa la rettifica della fattura e la messa alla prova del contatore. Tentativi andati a vuoto.
Non ottenendo risposta, si è aperta la causa civile. Che si è conclusa a favore della donna. Il giudice del tribunale di Tempio, Sergio Pastorino, ha annullato l’ingiunzione di pagamento impugnata dalla ricorrente, le cui somme in parte non erano dovute perché prescritte.
«La cliente non dovrà pagare niente e dovrà ricevere da parte di Abbanoa il pagamento delle spese di lite», spiega l’avvocato Giuseppe Durgoni.
La causa si è definita qualche giorno fa.
Abbanoa era contumace, non si è quindi costituita in giudizio.
Tatiana Vidali non aveva pagato due fatture – che poi hanno dato corso all’ingiunzione di pagamento – «ritenendole illegittime, frutto di un contatore difettoso, oltre che, in parte, prescritte – spiega ancora l’avvocato Durgoni – Il contatore era stato sostituito con uno nuovo, senza che la signora Vidali fosse presente e senza che venisse avvisata. Lo aveva scoperto solo successivamente quando aveva ricevuto la fattura. Ma la somma richiesta di ben 5mila 300 euro si riferiva al vecchio contatore e riguardava un conguaglio di cinque anni, con crediti vantati da Abbanoa in parte prescritti. Il giudice li ha dichiarati estinti e ha annullato l’ingiunzione di pagamento». (t.s.)
Non ottenendo risposta, si è aperta la causa civile. Che si è conclusa a favore della donna. Il giudice del tribunale di Tempio, Sergio Pastorino, ha annullato l’ingiunzione di pagamento impugnata dalla ricorrente, le cui somme in parte non erano dovute perché prescritte.
«La cliente non dovrà pagare niente e dovrà ricevere da parte di Abbanoa il pagamento delle spese di lite», spiega l’avvocato Giuseppe Durgoni.
La causa si è definita qualche giorno fa.
Abbanoa era contumace, non si è quindi costituita in giudizio.
Tatiana Vidali non aveva pagato due fatture – che poi hanno dato corso all’ingiunzione di pagamento – «ritenendole illegittime, frutto di un contatore difettoso, oltre che, in parte, prescritte – spiega ancora l’avvocato Durgoni – Il contatore era stato sostituito con uno nuovo, senza che la signora Vidali fosse presente e senza che venisse avvisata. Lo aveva scoperto solo successivamente quando aveva ricevuto la fattura. Ma la somma richiesta di ben 5mila 300 euro si riferiva al vecchio contatore e riguardava un conguaglio di cinque anni, con crediti vantati da Abbanoa in parte prescritti. Il giudice li ha dichiarati estinti e ha annullato l’ingiunzione di pagamento». (t.s.)