il mondo del vino
G’Oceano e Brughera premiati in Usa
Medaglie d’oro per la Cantina Arvisionadu di Pino e Gianluca Mulas
10 settembre 2021
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OLBIA. La Cantina Arvisionadu di Pino e Gianluca Mulas, divisa tra Olbia e Benetutti, si è aggiudicata due medaglie d’oro al concorso enologico Wine rating negli Stati Uniti. Premiati il G’Oceano, Arvisionadu in purezza, e il rosso Burghera. Il prestigioso concorso, organizzato da Beverage trade network, assegna i premi tenendo conto della degustazione, del rapporto qualità prezzo e della confezione e packaging.
La Cantina Arvisionadu, presieduta da Gianluca Mulas, ha il merito di aver creduto e, con notevole sacrificio ed entusiasmo, recuperato il vitigno millenario, arvisionadu, quasi in via di estinzione, e dopo averlo fatto conoscere in Sardegna, ha avuto numerosi riconoscimenti nazionali ed europei, dal Vinitaly a Decanter, da Binu a al Merano wine festival. Adesso ha attraversato l’oceano ed è conosciuta e premiata anche negli Usa.
L’arvisionadu – il cui nome è di chiara origine latina, da albu signatu (segnato, marcato col bianco), come facevano gli antichi romani per ricordare le cose buone dando loro un riconoscimento di alta qualità e le giornate fauste – è un vitigno rarissimo coltivato in particolare a Benetutti, suo terroir ideale in terreno siliceo argilloso, a un’altezza di 350 metri con notevoli escursioni termiche, nel tancato di Luzzanas, confinante col complesso termale di Benetutti e Bultei, con le sue acque sulfuree che puzzano d’inferno, ma guariscono dai mali, valorizzate dagli antichi romani. Un vitigno antichissimo e molto raro (se ne coltivano appena 20 ettari), un “unicum” scientificamente documentato da Agris, Crea eno di Asti e Università Milano Bicocca. «Nel nostro vigneto – dicono Pino e Gianluca Mulas – oltre all’arvisionadu di cui ne sono stati impiantati tre ettari e mezzo, un ettaro è coltivato con due vitigni autoctoni sardi (cannonau e cagnulari) e due internazionali (sangiovese e il syrah) dal quale viene prodotto il rosso Burghera. La coltivazione di tutti i vitigni è biologica, la vendemmia manuale, la vinificazione è sincrona con la vendemmia, essendo la cantina interrata, al centro del vigneto. L’enologo è Andrea Pala, presidente nazionale dei giovani enologi italiani, premiato da Winoway come miglior giovane enologo italiano.
La Cantina Arvisionadu, presieduta da Gianluca Mulas, ha il merito di aver creduto e, con notevole sacrificio ed entusiasmo, recuperato il vitigno millenario, arvisionadu, quasi in via di estinzione, e dopo averlo fatto conoscere in Sardegna, ha avuto numerosi riconoscimenti nazionali ed europei, dal Vinitaly a Decanter, da Binu a al Merano wine festival. Adesso ha attraversato l’oceano ed è conosciuta e premiata anche negli Usa.
L’arvisionadu – il cui nome è di chiara origine latina, da albu signatu (segnato, marcato col bianco), come facevano gli antichi romani per ricordare le cose buone dando loro un riconoscimento di alta qualità e le giornate fauste – è un vitigno rarissimo coltivato in particolare a Benetutti, suo terroir ideale in terreno siliceo argilloso, a un’altezza di 350 metri con notevoli escursioni termiche, nel tancato di Luzzanas, confinante col complesso termale di Benetutti e Bultei, con le sue acque sulfuree che puzzano d’inferno, ma guariscono dai mali, valorizzate dagli antichi romani. Un vitigno antichissimo e molto raro (se ne coltivano appena 20 ettari), un “unicum” scientificamente documentato da Agris, Crea eno di Asti e Università Milano Bicocca. «Nel nostro vigneto – dicono Pino e Gianluca Mulas – oltre all’arvisionadu di cui ne sono stati impiantati tre ettari e mezzo, un ettaro è coltivato con due vitigni autoctoni sardi (cannonau e cagnulari) e due internazionali (sangiovese e il syrah) dal quale viene prodotto il rosso Burghera. La coltivazione di tutti i vitigni è biologica, la vendemmia manuale, la vinificazione è sincrona con la vendemmia, essendo la cantina interrata, al centro del vigneto. L’enologo è Andrea Pala, presidente nazionale dei giovani enologi italiani, premiato da Winoway come miglior giovane enologo italiano.