Pochi docenti ad Aglientu le lezioni ridotte all’osso
di Sebastiano Depperu
Alle scuole medie del paese non sono stati ancora nominati diversi professori La protesta delle famiglie condivisa dal sindaco: «Così non si può andare avanti»
22 ottobre 2021
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AGLIENTU. Mancano alcuni insegnanti alle scuole medie di Aglientu. Ancora non sono stati nominati e le lezioni sono ridotte all'osso con disagi per le famiglie e per la preparazione degli alunni. Da quello che raccontano i genitori, non ci sono ancora i professori matematica e scienze, inglese e tecnologia. La scuola secondaria di primo grado di Aglientu fa parte dell'Istituto Comprensivo Magnon di Santa Teresa Gallura-Aglientu. «Dove sono gli insegnanti per i nostri figli, visto che dal Governo parlano di migliaia di assunzioni e cattedre coperte da settembre? Ad Aglientu, tutto questo è un miraggio a oltre un mese dalla ripresa delle lezioni per l'anno scolastico 2021/2022», commentano un gruppo di genitori di ragazzi e ragazze che frequentano la scuola.
«I nostri figli non hanno ancora un orario definitivo e, soprattutto, completo. Vanno avanti di settimana in settimana con orari dimezzati e tante ore buche per la mancanza di ben cinque insegnanti».
Anche il Comune ha cercato di fare chiarezza. «L'amministrazione comunale, in un primo momento - spiega il primo cittadino Antonio Tirotto - si è dovuta organizzare per andare incontro alle famiglie ed in particolar modo agli alunni pendolari, sperando in una celere risoluzione del problema, ma ad oggi l'orario è rimasto provvisorio». La protesta dei genitori è sostenuta e condivisa, dunque, dal sindaco Antonio Tirotto che ha incontrato qualche giorno fa anche l'assessore regionale della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu, per depositare una formale protesta sulla situazione che si è verificata nel suo paese. «In un momento così delicato, post pandemico - ha ribadito Tirotto - è inaccettabile che possa persistere tale situazione in quanto la scuola è, per un Comune piccolo come il nostro, uno dei punti di ancoraggio della comunità e della stessa sopravvivenza del paese. Ci sono grossi disagi. C’è chi tiene i ragazzi nelle ore buche e chi li porta a casa prima del previsto? Non si può andare avanti a lungo così». I genitori, inoltre, ricordano che «ormai da 10 anni i nostri ragazzi sono accorpati in pluriclassi e non abbiamo un dirigente scolastico dedicato. In una Regione con il più alto tasso di abbandono scolastico, è necessario un intervento mirato da parte di tutte le istituzioni perché la Costituzione dice che lo studio è un diritto di tutti, anche di chi è nato nei piccoli paesi della Gallura».
«I nostri figli non hanno ancora un orario definitivo e, soprattutto, completo. Vanno avanti di settimana in settimana con orari dimezzati e tante ore buche per la mancanza di ben cinque insegnanti».
Anche il Comune ha cercato di fare chiarezza. «L'amministrazione comunale, in un primo momento - spiega il primo cittadino Antonio Tirotto - si è dovuta organizzare per andare incontro alle famiglie ed in particolar modo agli alunni pendolari, sperando in una celere risoluzione del problema, ma ad oggi l'orario è rimasto provvisorio». La protesta dei genitori è sostenuta e condivisa, dunque, dal sindaco Antonio Tirotto che ha incontrato qualche giorno fa anche l'assessore regionale della Pubblica Istruzione Andrea Biancareddu, per depositare una formale protesta sulla situazione che si è verificata nel suo paese. «In un momento così delicato, post pandemico - ha ribadito Tirotto - è inaccettabile che possa persistere tale situazione in quanto la scuola è, per un Comune piccolo come il nostro, uno dei punti di ancoraggio della comunità e della stessa sopravvivenza del paese. Ci sono grossi disagi. C’è chi tiene i ragazzi nelle ore buche e chi li porta a casa prima del previsto? Non si può andare avanti a lungo così». I genitori, inoltre, ricordano che «ormai da 10 anni i nostri ragazzi sono accorpati in pluriclassi e non abbiamo un dirigente scolastico dedicato. In una Regione con il più alto tasso di abbandono scolastico, è necessario un intervento mirato da parte di tutte le istituzioni perché la Costituzione dice che lo studio è un diritto di tutti, anche di chi è nato nei piccoli paesi della Gallura».