La Nuova Sardegna

Olbia

I vandali in spiaggia sfregiano gli scogli

di Marco Bittau
I vandali in spiaggia sfregiano gli scogli

Turisti austriaci sorpresi dai bagnanti a imbrattare con la vernice spray le rocce sul mare di Fontana Umbrina, a Bunthe

26 ottobre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Non finisce mai l’estate dei vandali da spiaggia che devastano le coste della Sardegna. Ieri – autunno inoltrato e pochi bagnanti irriducibili ancora al mare – si è consumato l’ennesimo sfregio. A Fontana Umbrina, minuscola spiaggia tra le più celebri Bunthe e Li Cuncheddi, nel tratto di litorale tra Olbia e Porto San Paolo, una coppia di turisti stranieri ha “graffitato” con una bomboletta di vernice spray uno dei caratteristici scogli color terracotta che affiorano dal mare e sembrano adagiati sulla battigia come animali spiaggiati. Il risultato è un testone gigante, colorato di verde e di rosso, con le sembianze di una donna o di un guerriero indiano. Dubbio peraltro irrilevante.

I muralisti da strapazzo non sono passati inosservati. Al contrario, sono stati colti in flagrante, con la bomboletta in mano, da un bagnante olbiese che in quel momento si trovava in spiaggia, pur a debita distanza. Immediatamente l’uomo ha segnalato l’accaduto alla guardia costiera e al comando della polizia locale, nessuno però è intervenuto. A quel punto la telefonata alla redazione della Nuova Sardegna.

Testimonianze e immagini fotografiche mostrano un cane di grossa taglia e dal pelo scuro, comodamente adagiato nel parcheggio davanti alla spiaggia, quasi a far la guardia alla roccia sfregiata. Sempre nel parcheggio un van con targa austriaca, usato dai turisti-muralisti in vacanza in Gallura, probabilmente alla ricerca delle spiagge meno frequentate dove poter dipingere le rocce senza essere disturbati. In effetti, l’estemporanea di pittura non sarebbe possibile a Pittulongu oppure a Bados, ancora piene di bagnanti e con chioschi e ristoranti in attività. Il linciaggio sarebbe assicurato.

Purtroppo le cronache di questi anni sono piene di rocce sfregiate e vandali da spiaggia. Tra i casi più eclatanti la storica tartaruga decapitata a Cala Girgolu nel 1993 da un uomo d’affari milanese, che cercò poi di portarsi la testa di granito a casa come souvenir. Forse ancora più clamorosa l’opera “incompresa” di Eleonora Brigliadori nel 2007 a Portobello di Gallura, nel Comune di Aglientu. L’attrice milanese, in vacanza, aveva dipinto con secchiate di tinta turchese uno scoglio sulla spiaggia e per questo era stata denunciata. «Volevo lasciare un ricordo», aveva detto la donna, affrontando un imbarazzante processo in tribunale concluso con il pagamento di una multa salata. In mezzo un’infinità di altri episodi che, nel 2011, non hanno risparmiato neppure la pietra miliare “sacra” che indica l’ingresso in Costa Smeralda. Inquietante poi il caso della “scultura” realizzata nel 2015 su uno scoglio con vista sul mare di Capo Ceraso: le iniziali dello Yacht club Li Cuncheddi incise sul granito e rifinite con una decorazione tutto intorno. Una catena e cinque stelle, incise e pitturate di azzurro. Insomma, un brutto film di scempi e brutture che non sempre si è concluso con i vandali responsabili costretti al ripristino dello stato dei luoghi. Più spesso, invece, sono state le amministrazioni pubbliche o i privati a provvedere alla pulizia e alla riparazione dei danni. L’ultimo caso in ordine di tempo, il Comune di Arzachena che appena un mese fa ha provveduto alla pulizia degli scogli della spiaggia di Tremonti, a Baja Sardinia, imbrattati con la vernice spray dai soliti vandali.

@marcobittau. ©RIPRODUZIONE RISERVATA

In Primo Piano
La mappa

Sardegna 15esima tra le regioni per reddito imponibile, Cagliari la città “più ricca”

Le nostre iniziative