Olbia, depuratori e borracce: via 800 bottiglie al giorno a scuola
Svolta plastic free del liceo Gramsci con il sostegno della Fondazione di Sardegna: «Concreto aiuto all’ambiente con meno rifiuti e più risparmio di acqua e di soldi»
27 ottobre 2021
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OLBIA. Ottocento bottigliette di plastica. E circa 500 bicchieri, sempre di plastica. Ogni giorno per tutto l’anno scolastico, ovvero per circa 200 giorni all’anno. La moltiplicazione è semplice: una montagna di rifiuti. Al liceo classico linguistico Gramsci di Olbia hanno deciso di eliminarli. Tre apparecchi, uno per piano, depurano l’acqua della rete e permettono a tutti – studenti, docenti e personale della scuola – di poter bere senza spendere soldi e senza produrre rifiuti. Installati un anno ma bloccati per il Covid, sono stati messi a disposizione degli alunni nelle scorse settimane. Nell’istituto olbiese ne sono orgogliosi.
Il progetto che ha permesso di ottenere questo risultato si chiama “Gramsci for future” ed è stato realizzato grazie al decisivo sostegno della Fondazione di Sardegna, che ha messo a disposizione le risorse. «L’obiettivo – spiegano i docenti dell’istituto superiore guidato dalla dirigente scolastica Elisa Manotovani – è creare cittadini consapevoli del proprio ruolo attivo e responsabile nei confronti della tutela dell’ambiente naturale, sviluppare atteggiamenti, comportamenti, abilità per vivere in un mondo interdipendente, essere consapevoli che le scelte e le azioni individuali e collettive comportano conseguenze non solo sul presente ma anche sul futuro». Così è nata l’idea di passare ai fatti.
«Negli ultimi anni – proseguono i docenti – all’interno del nostro Istituto scolastico abbiamo rilevato un consumo sempre più massiccio di bottigliette di plastica per l’acqua e di bicchieri di plastica per il consumo di caffè, thè e bevande calde. Si stima che in media tale consumo ammonti a 800 bottigliette e 500 bicchieri al giorno. Vista l’enorme quantità della plastica, un gruppo di docenti, verificata la possibilità di utilizzare un bando della Fondazione di Sardegna, ha progettato con l’obiettivo di limitare drasticamente o addirittura ridurre a zero i rifiuti».
Al Gramsci il terreno è fertile: molti studenti e docenti, già di loro iniziativa, portano a scuola borracce ecocompatibili e ricaricabili. Da qui l’idea di sensibilizzare tutta la comunità scolastica a migliorare, anche con piccoli gesti quotidiani, l’ecosostenibilità dell’istituto.
È stato così possibile installare in ogni piano della scuola un purificatore di acqua potabile, collegato alla rete idrica, utilizzabile da tutta la comunità in modo gratuito.
Non basta. Tutti gli studenti saranno dotati di borracce ecocompatibili e ricaricabili, che potranno riempire direttamente dal depuratore installato.
«Tale sistema – spiegano i docenti, ringraziando la Fondazione di Sardegna per averne permesso la realizzazione – oltre ad abbattere l'alto costo legato all'acquisto delle bottigliette, risulta totalmente ecologico, sicuro, moderno, e permette di avere una sorgente di acqua potabile a chilometri zero. Questo dà un contributo concreto alla salvaguardia ambientale, evitando l’ammassarsi della plastica e riducendo la spazzatura prodotta da tutta la nostra comunità. E riducendo inoltre anche gli sprechi di acqua, dal momento che molti studenti buttano via le bottigliette ancora piene, consumando così solo l'acqua necessaria all'esigenza». (r.o.)
Il progetto che ha permesso di ottenere questo risultato si chiama “Gramsci for future” ed è stato realizzato grazie al decisivo sostegno della Fondazione di Sardegna, che ha messo a disposizione le risorse. «L’obiettivo – spiegano i docenti dell’istituto superiore guidato dalla dirigente scolastica Elisa Manotovani – è creare cittadini consapevoli del proprio ruolo attivo e responsabile nei confronti della tutela dell’ambiente naturale, sviluppare atteggiamenti, comportamenti, abilità per vivere in un mondo interdipendente, essere consapevoli che le scelte e le azioni individuali e collettive comportano conseguenze non solo sul presente ma anche sul futuro». Così è nata l’idea di passare ai fatti.
«Negli ultimi anni – proseguono i docenti – all’interno del nostro Istituto scolastico abbiamo rilevato un consumo sempre più massiccio di bottigliette di plastica per l’acqua e di bicchieri di plastica per il consumo di caffè, thè e bevande calde. Si stima che in media tale consumo ammonti a 800 bottigliette e 500 bicchieri al giorno. Vista l’enorme quantità della plastica, un gruppo di docenti, verificata la possibilità di utilizzare un bando della Fondazione di Sardegna, ha progettato con l’obiettivo di limitare drasticamente o addirittura ridurre a zero i rifiuti».
Al Gramsci il terreno è fertile: molti studenti e docenti, già di loro iniziativa, portano a scuola borracce ecocompatibili e ricaricabili. Da qui l’idea di sensibilizzare tutta la comunità scolastica a migliorare, anche con piccoli gesti quotidiani, l’ecosostenibilità dell’istituto.
È stato così possibile installare in ogni piano della scuola un purificatore di acqua potabile, collegato alla rete idrica, utilizzabile da tutta la comunità in modo gratuito.
Non basta. Tutti gli studenti saranno dotati di borracce ecocompatibili e ricaricabili, che potranno riempire direttamente dal depuratore installato.
«Tale sistema – spiegano i docenti, ringraziando la Fondazione di Sardegna per averne permesso la realizzazione – oltre ad abbattere l'alto costo legato all'acquisto delle bottigliette, risulta totalmente ecologico, sicuro, moderno, e permette di avere una sorgente di acqua potabile a chilometri zero. Questo dà un contributo concreto alla salvaguardia ambientale, evitando l’ammassarsi della plastica e riducendo la spazzatura prodotta da tutta la nostra comunità. E riducendo inoltre anche gli sprechi di acqua, dal momento che molti studenti buttano via le bottigliette ancora piene, consumando così solo l'acqua necessaria all'esigenza». (r.o.)