La Nuova Sardegna

Olbia

Maltrattamenti all’anziana perizia sulle registrazioni

di Tiziana Simula
Maltrattamenti all’anziana perizia sulle registrazioni

Processo in appello per la badante accusata di minacce e botte a una 86enne L’imputata era stata assolta in primo grado dal tribunale di Tempio nel 2018

18 novembre 2021
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OLBIA. Sarà una perizia disposta dalla Corte d’Appello di Sassari a chiarire il contenuto degli audio registrati nella casa di una 86enne di Olbia affetta da demenza senile, vittima di presunti maltrattamenti da parte della sua badante. Accuse da cui l’imputata, Giovanna Capra, 66 anni, di Torpè, era stata assolta dal tribunale di Tempio nel 2018. La sentenza di assoluzione è stata impugnata dalla Procura di Tempio e dal difensore di parte civile, l’avvocato Cristina Cherchi.

Ieri si è aperto il processo d’appello.

La badante era accusata di aver picchiato l’anziana in più occasioni, colpendola con schiaffi e pugni in testa, provocandole ematomi sul corpo, sul viso e sul cuoio capelluto e di averla minacciata. L’imputata, difesa dagli avvocati Angelo Merlini e Donatella Corronciu, era stata assolta nel processo celebrato con rito abbreviato: non era emersa certezza su come quelle lesioni fossero state provocate all’anziana, né l’abitualità della condotta necessaria a configurare il reato di maltrattamenti. Né la registrazione audio presente in atti, secondo quanto riportato nella motivazione della sentenza di assoluzione, era chiara.

Quando le figlie della donna si erano accorte dei lividi sul viso e sul corpo della madre, avevano messo dei registratori in casa così da documentare cosa accadesse quando la lasciavano da sola con la badante. I dialoghi erano in sardo.

La registrazione audio presente in atti è «assai poco chiara», scriveva nella motivazione il gup del tribunale di Tempio.

Secondo la parte civile e la Procura quelle registrazioni contenevano invece la prova delle minacce rivolte all’anziana donna e su quegli audio si sono fondati gli appelli. «L’ascolto della registrazione audio in atti è talmente chiara che possono udirsi chiaramente i pesanti insulti, le umiliazioni e i colpi inferti», si legge nell’appello della parte civile.

Ieri la delicata vicenda è arrivata al vaglio della Corte d’appello. I giudici accogliendo la richiesta della parte civile e della procura generale ha disposto la perizia delle trascrizioni delle registrazioni in modo che non ci siano dubbi sul contenuto degli audio. Richiesta che ha trovato d’accordo anche la difesa.

La Corte ha anche disposto l’audizione dei figli dell’anziana donna. Il processo di secondo grado proseguirà il 9 febbraio.

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