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Non case vacanza ma residenze il pm: la lottizzazione è abusiva

Non case vacanza ma residenze il pm: la lottizzazione è abusiva

OLBIA. L’inchiesta della Procura sulle case vacanza del Green residence, ricomprese nel perimetro del Geovillage, è formalmente chiusa. Il reato contestato dal procuratore Gregorio Capasso è quello...

19 novembre 2021
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OLBIA. L’inchiesta della Procura sulle case vacanza del Green residence, ricomprese nel perimetro del Geovillage, è formalmente chiusa. Il reato contestato dal procuratore Gregorio Capasso è quello di lottizzazione abusiva per aver modificato la destinazione d’uso degli immobili, trasformando le case alloggio vacanza, finalizzate all’utilizzo turistico, in residenze nella disponibilità esclusiva dei proprietari.

Nove gli indagati: Fabio Docche, in qualità di amministratore unico delle società Real Effegì e Fg Capital nonché gestore unico degli immobili da destinare a case vacanza, il progettista e direttore dei lavori Gavino Docche, gli acquirenti Mario Burlò, Davide di Maio, Galina Ilieva, il patron della Dinamo, Stefano Sardara, l’esecutore dei lavori legale rappresentante della società Geosviluppo Paolo Papetti, i rappresentanti delle imprese che hanno eseguito i lavori nel copro 4, Stefano Ciaddu e Annino Mula. L’inchiesta della Procura di Tempio era iniziata nel 2019 in seguito a un accertamento edilizio eseguito dal corpo forestale all’interno di un’abitazione realizzata in totale difformità rispetto al titolo edilizio, ed estesa poi agli altri immobili, in località Stazzo Canu. Secondo le contestazioni della Procura, gli appartamenti nati e autorizzati per essere affittati a turisti, sarebbero stati invece trasformati in residenze esclusive.

Sotto accusa gli immobili di Fabio Docche, Mario Burlò, Davide di Maio, di Galina Ilieva e Stefano Sardara finiti sotto sequestro preventivo per due volte e per due volte, poi, dissequestrati. I sigilli erano scattati per la prima volta un anno fa, e la seconda, dopo ulteriori indagini, l’8 luglio scorso su richiesta del procuratore Capasso e ordine del gip del tribunale di Tempio, Marco Contu. Il primo immobile ad essere stato dissequestrato a luglio è stato quello di Galina Ilieva, cittadina bulgara, assistita dall’avvocato Abele Cherchi. Il valzer di sequestri e dissequestri è approdato ora in Cassazione. La Procura ha impugnato l’ordinanza con cui il tribunale del Riesame ha dissequestrato le cinque ville di via Stazzo Canu, chiedendo l’annullamento del provvedimento. Intanto in questi giorni Capasso ha chiuso l’inchiesta.

Gli indagati sono difesi dagli avvocati Gian Comita Ragnedda, Bruni Cuccu, Michele Ponsano, Maria Claudia Pinna. (t.s.)

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