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ARZACHENA 

Tanca di Lu Palu, rocce ripulite Occhioni: basta sfregi alla natura

Tanca di Lu Palu, rocce ripulite Occhioni: basta sfregi alla natura

ARZACHENA. Uno sfregio alla natura, al buon senso e anche al patrimonio comunale. È uno sdegno forte e compatto quello provocato dall’azione dei vandali che hanno imbrattato le rocce nel quartiere di...

02 dicembre 2021
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ARZACHENA. Uno sfregio alla natura, al buon senso e anche al patrimonio comunale. È uno sdegno forte e compatto quello provocato dall’azione dei vandali che hanno imbrattato le rocce nel quartiere di Tanca di Lu Palu costringendo l’amministrazione comunale ad intervenire per ripulire il sito. Un’azione dovuta che, oltre allo smacco simbolico, significa anche un esborso di quasi 2 mila euro per le casse comunali. «Fondi che incidono sul bilancio comunale e riducono le risorse per altre iniziative, ben più utili» commenta il delegato all’ambiente Michele Occhioni.

«Serve una presa di coscienza forte da parte delle nuove generazioni sul valore dell’ambiente e dei suoi elementi, servono tanta sensibilità e senso civico – prosegue Occhioni –. Assistere ancora a questi episodi, oggi che le tematiche ambientali sono al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica, testimonia la presenza di una minoranza di persone che, malgrado tutto, resta insensibile alla questione prioritaria del rispetto dell’ambiente». Ad amareggiare ulteriormente è il ripetersi di questi eventi, basti ricordare le rocce della spiaggia di Tre Monti a Baja Sardinia a fine estate e, negli anni precedenti, alla roccia monumentale del Fungo e alle rocce Li Conchi, entrambi siti turistici simbolo di Arzachena. «I vandali agiscono, a volte, anche a dispetto della presenza di telecamere, ma se non prestiamo attenzione ai nostri gesti quotidiani, non riusciremo mai a fare un salto di qualità verso una città più verde e sostenibile. Stesso discorso per l’abbandono dei rifiuti ovunque: la tutela dell’ambiente è responsabilità del Comune e degli enti pubblici, ma è anche responsabilità di ogni cittadino» dice Occhioni. (c. i.)



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