La Nuova Sardegna

Olbia

Scuole in zona industriale, è polemica

di Dario Budroni
Scuole in zona industriale, è polemica

Il senatore Marilotti (Pd) scrive al ministro: «Devono tornare nel centro città». La Provincia: «Programmati 15 milioni»

05 dicembre 2021
3 MINUTI DI LETTURA





OLBIA. Le scuole continuano a scoppiare di studenti. Il sovraffollamento è il grande problema degli istituti olbiesi, a cominciare da quelli superiori. Così, negli ultimi anni, si è andati alla ricerca di nuovi spazi da trasformare in aule, spesso anche lontani dalla sede centrale. In zona industriale, per esempio, ci sono due scuole: dodici classi del liceo scientifico Mossa, al Delta center, e tutto il corso musicale del De André, nella sede del Cipnes. Soluzioni mai del tutto digerite dalle famiglie, per via dei disagi vissuti dai ragazzi, e che adesso hanno anche spinto diciotto parlamentari a presentare un’interrogazione al ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi.

L’interrogazione. A firmarla per primo è stato il senatore cagliaritano Gianni Marilotti del Pd. «Nel 2018 la Regione – scrive il senatore –, attraverso il programma Iscol@, aveva preventivato la costruzione di un nuovo polo scolastico nel quale concentrare gli istituti superiori, trasferendoli dalle zone ad alto rischio idrogeologico. Un piano che è rimasto lettera morta mentre da allora la Provincia di Sassari, per far fronte alle crescenti esigenze di nuove classi e spazi, ha preferito pianificare il trasferimento nella zona industriale, totalmente inadatta ad accogliere strutture educative, mal servita dai mezzi pubblici e con edifici appena idonei. È fondamentale che le scuole non vengano smembrate e che le classi non siano collocate in succursali disagiate, ma che mantengano la centralità che deve essere riconosciuta al sistema educativo. Gli edifici lontano dal centro, in aree senza percorsi pedonali e in strade trafficate da mezzi pesanti e con poche linee di trasporto pubblico, rappresentano un vulnus al diritto alla mobilità autonoma degli studenti, con la conseguenza di gravare soprattutto sui soggetti più fragili».

La Provincia. Pietro Carzedda, subcommissario della Provincia, ente competente sulle superiori, respinge le accuse. «Siamo felici che il senatore Marilotti abbia fatto un’interrogazione – afferma –. Lo invito a recarsi personalmente a Olbia nel plesso del liceo Mossa in zona industriale, per verificare l’elevata qualità della struttura e le linee di trasporto che la collegano. In Gallura, per l’edilizia scolastica, abbiamo programmato investimenti per 15 milioni. Quando richiesto, forniremo al ministro ogni chiarimento».

Il liceo Mossa. Gigi Antolini, preside del Mossa, chiarisce: «Ora non ci sono alternative, a parte il doppio turno». Nel 2019, quando la Provincia era andata alla ricerca di nuovi spazi, a rispondere all’avviso erano state solo le strutture della zona industriale. Così alcune classi vennero trasferite al Delta center. «È ovvio che sarebbe stato meglio restare in centro – prosegue –. Questa è una situazione provvisoria e, in ogni caso, si sta facendo il massimo per renderla il meno precaria possibile. Gli spazi sono stati realizzati ex novo, la situazione non è così negativa come può sembrare. Anche l’Aspo e il Cipnes ci sono venuti incontro».

In Primo Piano
Tribunale

Sassari, morti di covid a Casa Serena: due rinvii a giudizio

di Nadia Cossu
Le nostre iniziative