La Nuova Sardegna

Olbia

Il Papa: «Salvate i lavoratori Air Italy»

Dario Budroni
Il Papa: «Salvate i lavoratori Air Italy»

Il pontefice ancora solidale con gli ex dipendenti: «Ci ha detto che siamo l’emblema di tutti coloro che vengono licenziati»

20 gennaio 2022
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OLBIA. Serve un miracolo e il colle vaticano è forse il posto giusto. Papa Francesco entra per la terza volta nella vertenza Air Italy. I lavoratori con la lettera di licenziamento in tasca gli regalano una maglietta e lui, come aveva già fatto nel 2014 e nel 2020, lancia un accorato appello a chi ha il potere di cambiare ancora qualche cosa. «Auspico che la situazione lavorativa possa trovare una positiva soluzione, nel rispetto dei diritti di tutti, specialmente delle famiglie. È importante custodire i diritti lavorativi di tutti» commenta il Papa dopo essersi trattenuto qualche minuto con quelli che per lungo tempo sono stati i dipendenti della compagnia aerea fondata a Olbia quasi sessant’anni fa. Forti del sostegno papale, i lavoratori sono poi tornati a manifestare e a incalzare nuovamente il governo, chiedendo la convocazione di un nuovo tavolo in grado di affrontare, come si deve, la delicatissima vertenza.

Il Papa. Il 2 gennaio hanno tutti ricevuto la lettera di licenziamento. Rimasti dal 31 dicembre senza cassa integrazione, i 1.322 ex dipendenti Air Italy chiedono la proroga degli ammortizzatori sociali, il blocco dei licenziamenti e soprattutto una ricollocazione futura. E per tenere alta l’attenzione sulla loro battaglia, si sono rivolti direttamente al Papa, al quale hanno anche consegnato una lettera al termine dell’udienza generale nell’aula Paolo VI. «Santità, ci rivolgiamo ancora a voi perché possiate pronunciare una parola di conforto che dia coraggio alle nostre famiglie e a noi forza e speranza – hanno scritto i lavoratori –. Le 1.322 comunicazioni di risoluzione contrattuale recapitateci durante le scorse festività, in piena emergenza pandemica, rappresentano l’emblema anche della sofferenza di migliaia e migliaia di altri lavoratori di tutto il mondo che stanno perdendo in questo momento il proprio lavoro e che, a causa della crisi economica che ha colpito duramente soprattutto il settore del turismo, dei trasporti e del trasporto aereo, difficilmente troveranno una nuova opportunità. La nostra azienda, per la quale molti di noi hanno lavorato orgogliosamente per oltre trent’anni, era la seconda compagnia aerea italiana e per quasi sessant’anni ha volato nei cieli italiani e di tutto il mondo». E poi ancora: «Air Italy è stata cancellata con un colpo di spugna dai suoi due ricchissimi soci che avrebbero pure potuto chiedere la cassa integrazione per i propri dipendenti ma che hanno preferito volgere lo sguardo altrove, ignorando le richieste che provenivano dai rappresentanti dei lavoratori e da molte istituzioni italiane e che, qualora accettate, sarebbero costate pochi soldi di contributo che invece la proprietà ha preferito non spendere. Le impietose logiche del massimo profitto hanno avuto la meglio e la politica appare oggi più orientata a consolidare i potentati economici piuttosto che a sostenere chi, col lavoro, ha prodotto la ricchezza di cui quei potentati si avvantaggiano».

I lavoratori. Terminato l’emozionante incontro sulle gradinate dell’aula Paolo VI, la delegazione dei lavoratori Air Italy ha poi raccontato com’è andata la mattinata tra le mura del Vaticano. «La vertenza non si ferma – spiega Marco Bardini, sindacalista dell’Anpav –. La settimana scorsa abbiamo scritto una lettera a Papa Francesco per chiedergli udienza e oggi (ieri per chi legge, ndr) ci ha ricevuti. Dopo l’udienza generale, il Santo Padre ha esplicitamente chiesto alle guardie di farci disporre sul sagrato della sala per un colloquio diretto e personale. Si è trattenuto con noi diversi minuti e paradossalmente ha ringraziato lui noi per essere andati nuovamente a trovarlo». Papa Francesco ha dimostrato di conoscere bene la situazione dei lavoratori Air Italy. «Ha indicato la nostra vertenza come emblema di tutti i lavoratori che perdono il lavoro, sottolineando il fatto che le logiche del massimo profitto portano troppo spesso ad anteporre il denaro all’uomo – prosegue Bardini –. Ci ha anche chiesto di pregare per i nostri datori di lavoro, di non odiarli e di convincerli che perseguire solo le logiche del profitto è sbagliato. Ritengo che il Santo Padre abbia ben compreso la sostanza della vertenza Air Italy più di quanto l’abbia compresa il Governo, indicandola come emblematica».

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