Via i primi rifiuti dal palazzo tugurio
di Dario Budroni
La proprietà dello stabile di viale Aldo Moro ha iniziato a liberare l’edificio. Presentata una denuncia contro ignoti
24 febbraio 2022
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OLBIA. I primi rifiuti sono stati ammassati in mezzo al cortile. Una montagna di bustoni, carrelli della spesa, divani sfondati e frigoriferi rotti che sarà portata via questa mattina da una ditta privata. Poi ci sarà da liberare tutto il resto della struttura, considerato che i vecchi alloggi sono ancora stracolmi di spazzatura e mobili da buttare. La proprietà del palazzo tugurio di viale Aldo Moro sta intervenendo proprio in questi giorni per cominciare a mettere fine a una storia di estremo degrado che si è trascinata per troppi anni. Sempre la proprietà, attraverso il legale Salvatore Deiana, ha anche appena presentato una denuncia in Procura contro ignoti. L’obiettivo è chiaro: chiedere un supporto sia alla Procura che alla Prefettura per sgomberare il palazzo e liberare quindi lo stabile dai numerosi abusivi che hanno occupato gli appartamenti. Infine, come già annunciato nei giorni scorsi, la proprietà metterà in sicurezza il palazzo e, per evitare nuove occupazioni, murerà tutti gli accessi della struttura che un tempo ospitava anche gli uffici della Asl, una banca e due ristoranti. Nello stabile, comunque, non vivono soltanto gli abusivi, ma anche alcune famiglie che avevano un contratto regolare e che l’affitto lo avevano sempre pagato. Una di loro, adesso, chiede aiuto alla cittadinanza e lancia quindi un appello: «Aiutateci, perché vogliamo andare via di qua ma trovare una casa in affitto è quasi impossibile». Nel frattempo, del caso di viale Aldo Moro se ne sta occupando anche il Comune, al lavoro per ripristinare la legalità all’interno del palazzone dimenticato.
La pulizia. Rifiuti, alloggi occupati, rubinetti a secco, allacci abusivi, spaccio, risse, prostituzione, topi, blatte e siringhe: il palazzo tra viale Aldo Moro, via Longhena e via Peruzzi è una bomba sia ecologica che sociale. Dopo anni di abbandono, la proprietà si sta adesso muovendo per risolvere la situazione. L’Alturcampa, società riconducibile al gruppo Pulcini, ha stabilito una sorta di tabella di marcia: prima la pulizia dello stabile, poi lo sgombero e infine la chiusura degli accessi. Questa mattina, una ditta si presenterà sul posto per portare via quintali di rifiuti raccolti dopo non poche ore di lavoro.
L’appello. Negli anni il palazzo, per cause ancora da accertare, è piombato nel degrado più totale. Molti appartamenti sono stati occupati e sono diventati teatro di episodi di violenza e di giri di spaccio e prostituzione. In altri alloggi, però, hanno continuato a vivere alcune famiglie che nel palazzone di viale Aldo Moro si trovavano già da diversi anni, con un contratto regolare. «Quando siamo arrivati, era tutto pulito. C’era una fontana con una piscinetta e i bambini giocavano in cortile» racconta un uomo di quasi 40 anni, di origine romena. Lui vive insieme alla moglie e i quattro figli, di cui due minori, nel suo vecchio appartamento. Da inizio gennaio, dopo che Abbanoa aveva interrotto uno slaccio abusivo, la famiglia si trova anche senz’acqua. Trovare una nuova sistemazione, però, non è per nulla semplice. «Non possiamo continuare a vivere così – continua –. È da mesi che cerchiamo un’altra casa, ma non troviamo nessuno disposto ad affittarcela. Sia chiaro: non la vogliamo gratis, noi vogliamo pagare perché io vivo a Olbia dal 2005 e ho sempre lavorato. Questo palazzo non è un luogo adatto ai bambini, ce ne vogliamo andare. Ora non abbiamo neanche più l’acqua. Siamo costretti a riempire i bidoni in una fontanella che si trova qui vicino».
La pulizia. Rifiuti, alloggi occupati, rubinetti a secco, allacci abusivi, spaccio, risse, prostituzione, topi, blatte e siringhe: il palazzo tra viale Aldo Moro, via Longhena e via Peruzzi è una bomba sia ecologica che sociale. Dopo anni di abbandono, la proprietà si sta adesso muovendo per risolvere la situazione. L’Alturcampa, società riconducibile al gruppo Pulcini, ha stabilito una sorta di tabella di marcia: prima la pulizia dello stabile, poi lo sgombero e infine la chiusura degli accessi. Questa mattina, una ditta si presenterà sul posto per portare via quintali di rifiuti raccolti dopo non poche ore di lavoro.
L’appello. Negli anni il palazzo, per cause ancora da accertare, è piombato nel degrado più totale. Molti appartamenti sono stati occupati e sono diventati teatro di episodi di violenza e di giri di spaccio e prostituzione. In altri alloggi, però, hanno continuato a vivere alcune famiglie che nel palazzone di viale Aldo Moro si trovavano già da diversi anni, con un contratto regolare. «Quando siamo arrivati, era tutto pulito. C’era una fontana con una piscinetta e i bambini giocavano in cortile» racconta un uomo di quasi 40 anni, di origine romena. Lui vive insieme alla moglie e i quattro figli, di cui due minori, nel suo vecchio appartamento. Da inizio gennaio, dopo che Abbanoa aveva interrotto uno slaccio abusivo, la famiglia si trova anche senz’acqua. Trovare una nuova sistemazione, però, non è per nulla semplice. «Non possiamo continuare a vivere così – continua –. È da mesi che cerchiamo un’altra casa, ma non troviamo nessuno disposto ad affittarcela. Sia chiaro: non la vogliamo gratis, noi vogliamo pagare perché io vivo a Olbia dal 2005 e ho sempre lavorato. Questo palazzo non è un luogo adatto ai bambini, ce ne vogliamo andare. Ora non abbiamo neanche più l’acqua. Siamo costretti a riempire i bidoni in una fontanella che si trova qui vicino».