La Regione: «L’impianto per il Gnl a Cala Saccaia è incompatibile con la mitilicoltura»
L’ente ha presentato al ministero un’osservazione al progetto del maxi deposito. Chiede più dettagli sull’impatto paesaggistico e sulla sicurezza in caso di incidenti
Olbia La Regione prende il matitone rossoblu e riempie di correzioni il progetto per il maxi deposito Gnl a Cala Saccaia. Chiede approfondimenti sull’impatto paesaggistico, solleva dubbi sulla convivenza del binomio serbatoio-centrale elettrica e mitilicoltura e sotto il profilo della sicurezza chiede un’analisi dei possibili effetti su persone e ambiente in caso di incidenti. Tra le osservazioni alla proposta “EnerClima 2050” della Olbia Lng terminal, ferma al ministero della Transizione ecologica per la valutazione di impatto ambientale, c’è anche quella dell’ente cagliaritano. Che in un unico documento fonde i risultati dell’istruttoria portata avanti dagli uffici.
Il progetto. La Lng terminal intende realizzare su un terreno della zona industriale, sulla strada per Pittulongu, un terminal costiero di metano liquido da 40mila metri cubi e una centrale elettrica. Il gas naturale arriverebbe con navi metaniere sino al terminal, avverrebbe quindi lo stoccaggio all’interno di un serbatoio criogenico, la vaporizzazione di parte dei quantitativi ricevuti e la successiva distribuzione, sia allo stato liquido che gassoso.
Brodo di cozze. La preoccupazione sollevata dal Consorzio dei molluschicoltori sulla sopravvivenza di cozze, arselle e vongole trova conferma nelle osservazioni della Regione. Come spiegato nel progetto, dal golfo verrebbe prelevata acqua per raffreddare l’impianto, che verrebbe poi rigettata in mare con un incremento di temperatura di circa 5 gradi, nel limite di 35. La Regione sottolinea che «non possono essere escluse interferenze con le attività di molluschicoltura presenti nel golfo di Olbia, a causa, in particolare, del locale innalzamento della temperatura dell’acqua in corrispondenza dello scarico a mare e del possibile intorbidimento delle acque dovuto all’incremento del traffico navale». E rimandando alla nota della Provincia di Sassari evidenzia che «le temperature dichiarate dallo studio allegato al progetto non risultano compatibili con il ciclo biologico e l’attività di allevamento dei mitili presenti all’interno del golfo di Olbia». La Regione è però possibilista e invita il privato a produrre «uno studio sui possibili impatti che l’intervento può determinare sulle acque destinate all’allevamento dei molluschi», a verificare «la compatibilità del progetto con l’attività di allevamento e con la restante biocenosi del golfo» e a prevedere «in caso di impatti significativi, adeguate misure di mitigazione o compensazione».
Coerenza con il progetto regionale La Regione fa poi notare che, dal momento che «il progetto ha lo scopo di soddisfare i fabbisogni energetici del territorio della Gallura con obiettivo 2025, il bilanciamento delle altre fonti di energia rinnovabile, non sono evidenti le ipotesi alla base del dimensionamento delle opere in progetto (capacità di stoccaggio e di rigassificazione, fabbisogno di energia elettrica), la coerenza con il complesso delle opere relative alla metanizzazione della Sardegna in parte già valutate /approvate a livello regionale/statale».
Sicurezza Come rilevato dalla Provincia di Sassari «non risulta presente all’interno degli elaborati progettuali un’ analisi degli scenari incidentali propri della filiera del Gnl». Viene quindi chiesto alla Lng di analizzare possibili scenari ed effetti su ambiente e persone in caso di rottura del serbatoio e della pompa criogenica, delle tubazioni che portano il metano dalle metaniere al deposito e in caso di innesco di incendio o esplosione di gnl fuoriuscito accidentalmente».