La Nuova Sardegna

Olbia

Il ricordo

Il lungo viaggio di Frantziscu Pilu dentro l’arca dei Cordas et Cannas

di Paolo Ardovino
Il lungo viaggio di Frantziscu Pilu dentro l’arca dei Cordas et Cannas

La musica, l’amicizia, il vuoto dopo la morte: l’ultimo saluto all’artista olbiese

04 gennaio 2023
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Olbia Dopo la notizia improvvisa della sua scomparsa, lo scorso 28 dicembre, tra Natale e Capodanno, in questi giorni in tanti hanno voluto ricordare la grandezza artistica e umana di Francesco Pilu, storico frontman dei Cordas et Cannas venuto a mancare all'età di 72 anni. Oggi, Bruno Piccinnu e gli altri componenti del gruppo lo ricordano con una lettera che hanno voluto rendere pubblica. Un testo pieno di dolore che racconta il vuoto lasciato dalla morte dell’artista gallurese.

«Non è possibile descrivere l’immenso dolore causato dalla scomparsa di Francesco — comincia così il messaggio di cordoglio —. È venuto a mancare lasciando in tutti noi un vuoto di portata inestimabile: la sua voce, il suo talento di polistrumentista e cantante, il suo carisma sul palco hanno lasciato il segno in tutti coloro che lo hanno visto almeno una volta esibirsi. Ci è di conforto il fatto che vivrà nel ricordo di tutti, grazie anche alle registrazioni discografiche e alle numerose collaborazioni artistiche che ha saputo arricchire con i suoi interventi».

Al funerale del cantante e musicista olbiese, svoltosi lo scorso 29 dicembre a Olbia, nella chiesa di Sant'Ignazio, si sono presentati in tanti tra amici, colleghi musicisti, estimatori e fan della prima ora. Adesso, dopo alcuni giorni di realizzazione della scomparsa, la lettera è diventata una testimonianza aperta e rivolta a tutti: «In questa triste occasione, il gruppo Cordas et Cannas, Bruno, Lorenzo, Sandro, Alain, Gianluca, Antonio, unitamente all’associazione Musicultura Sardegna, colgono l’occasione per ringraziare tutte le persone che hanno voluto manifestare pubblicamente e privatamente la propria commozione e il proprio cordoglio da ogni parte della Sardegna, dall’Italia e dall’estero. In 44 anni di attività, sin dagli esordi della band con Gesuino Deiana e Andreino Marras, Francesco è stato una colonna portante in tutti i progetti musicali e concerti dal vivo, un finalizzatore, un frontman eccellente, un comunicatore e anche il portavoce di un sentire filosofico nei riguardi della musica e della vita, contribuendo al successo che la band ha avuto in Sardegna e nel mondo, arrivando a rappresentare la nostra isola in tutto il globo, inclusi angoli più remoti — dunque, la chiosa finale — Frantziscu... ti saremo grati per sempre, così come ti sarà riconoscente per sempre la Sardegna, della quale sei stato uno dei figli più belli di cui hai cantato le meraviglie. Noi, da parte nostra, non potremo mai dimenticarti».

Francesco Pilu era diventato celebre con la lunga attività nei Cordas et Cannas, fondati nel 1978 con una grande ambizione: rielaborare e rivalutare la musica popolare sarda, dare nuova linfa ai versi di poetas e cantadores. Un patrimonio enorme da traghettare nell’olimpo della world music. Lui lo fece con la sua caratteristica voce, con l’armonica, le launeddas, il flauto e tutti gli strumenti etnici che suonava. I Cordas et Cannas hanno una eco internazionale, contano concerti in Nuova Zelanda, Australia, Stati Uniti, Argentina, richiesti dai circoli di sardi emigrati. Il fine passaggio dal folk alla world music fu una chiave che aprì anche le porte ai festival del circuito “Womad”, con la direzione artistica di Peter Gabriel. Poi la creazione di una creatura analoga, il “Musicultura world festival”, oltre trenta edizioni in cui Pilu e gli altri hanno organizzato in giro per l’isola concerti di artisti di world music provenienti da tutto il Mediterraneo e da oltreoceano.


 

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