A Olbia è Natalino il re della spiaggia: «In mare sfido le onde e il freddo»
Ogni giorno un tuffo allo Squalo per l’irriducibile del nuoto in acque libere
Olbia Spiaggia dello Squalo, un giorno qualunque dell’anno, lui c’è. Natalino Sergnesi, 54 anni, olbiese doc, è un mito per i frequentatori di Pittulongu e dintorni. Lo conoscono tutti: è quello che ogni giorno arriva in bicicletta e, temerario, si tuffa in mare a petto nudo, anche in pieno inverno, quando l’acqua è gelida, piove e tira vento. Come se non ci fosse un domani. Niente muta in neoprene e cuffietta, giusto un semplice costumino da bagno che vengono i brividi solo a guardarlo. Dopo la nuotata, un piatto di spaghetti a “Sa joga” e il sorriso contagioso di chi ha capito tutto o quasi della vita.
«Amo il mare da sempre e non so rinunciarci – racconta Natalino, ancora in costume e con una berritta calata in testa –. È più forte di me: se vengo in spiaggia, devo tuffarmi e nuotare. Non so resistere. Da qualche anno però questa passione è diventata un appuntamento quotidiano, tutto l’anno, anche in pieno inverno». «È successo tutto con la pandemia e il lockdown – precisa – non si poteva fare praticamente nulla e io ho cominciato a venire tutti i giorni in spiaggia, in bicicletta, più di quanto già facevo prima. È proprio nella solitudine del lockdown che ho cominciato a nuotare anche in pieno inverno, senza muta, senza nulla, e piano piano ho scoperto un mondo fatto di natura, buona salute, fisico tonico e tanta passione».
La base di partenza di Natalino Sergnesi e il bar ristorante “Sa joga”, in spiaggia allo Squalo. È il ritrovo di tanti nuotatori olbiesi, ma anche degli appassionati di windsurf che si appoggiano alla scuola di Nicola Campus. Una vera e propria “casa del mare” aperta tutto l’anno, l’unica in città come ben sanno gli olbiesi che la frequentano numerosi d’estate come d’inverno. «Ci incontriamo qui, si esce in mare e poi magari si mangia un piatto di spaghetti con le arselle – dice Natalino –. I nuotatori, agonisti o semplici appassionati, sono tanti e tutti molto forti. Gente che nuota sottocosta oppure che va dritta a Tavolara. Io non sono sicuramente il più veloce, però sono quello che non teme il freddo, il vento o la pioggia. Non uso mute, sempre e solo a petto nudo. Adoro la sensazione dell’acqua gelida, mi fa star bene. Grazie anche a questo, credo, godo di ottima salute e mantengo una buona forma fisica. Detto questo, in mare accetto qualunque sfida». «La mia unica paura – aggiunge con una punta di amarezza – non è l’acqua gelida d’inverno, ma la strada provinciale da Olbia a Pittulongu. Io mi muovo in bicicletta, ma dalla città alla spiaggia manca ancora una pista ciclabile e vedo le auto che mi superano, sfiorandomi, a cento all’ora. Questo è il vero pericolo».
Niente telefonini né Internet o profili social, eppure amico di tutti, Natalino Sergnesi in passato ha fatto di tutto: dal tassista al piccolo impresario di traslochi. Spesso da una mano nel ristorante della cognata e del fratello, il “Giropizza” a San Simplicio. Adesso nuota e basta, come se il mare fosse la sua unica ragione di vita. «Devo questa grande passione – conclude elencando i suoi ispiratori– agli amici dell’associazione Natu che nuotano con me, come Francesca Midulla. Poi devo tutto al maestro Alessandro Spano, un vero campione di nuoto, il più forte di tutti. E ancora al maestro di nuoto, di judo e di vita Gianni Perdomi. Infine, a don Antonio Tamponi, parroco di San Simplicio, il mio quartiere. Un grazie enorme poi a Luca Bagnoli, titolare del bar ristorante “Sa joga”, allo Squalo, che ogni giorno ospita tutti noi amanti del mare. È la nostra casa».