La Nuova Sardegna

Olbia

Tribunale di Tempio

La Maddalena, non perseguitò la sua amante: assolto l’ex assessore Verrascina

di Tiziana Simula
La Maddalena, non perseguitò la sua amante: assolto l’ex assessore Verrascina

La sentenza dopo nove anni di processo per stalking

16 aprile 2023
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La Maddalena Assolto “perché il fatto non sussiste”. Si chiude con un’assoluzione con formula piena, dopo essere stato sotto accusa per nove anni, il processo che vedeva imputato l’ex assessore Giulio Verrascina, 52 anni, accusato di atti persecutori nei confronti di una donna con la quale aveva avuto una relazione. Nei suoi confronti il pm Franca Cabiddu aveva chiesto una condanna a due anni di reclusione. Ma ha prevalso la tesi difensiva. Il giudice Nicola Bonante, condividendo la richiesta del difensore dell’imputato, l’avvocato Marco Petitta, ha assolto l’uomo. La Procura lo accusava di molestarla con continui messaggi, telefonate, e contatti sui social, ma anche con appostamenti e pedinamenti quando lei usciva per lavoro o con le amiche. Condotte che avrebbero provocato in lei un grave stato di ansia e timore per la propria incolumità, tanto da essere costretta, a un certo punto, ad andare via di casa per un periodo e a trasferirsi in un’altra città, da un’amica, e lì ricorrere alle cure specialistiche con prescrizioni di antidepressivi e ansiolitici. I fatti contestati risalgono al 2014.

Dal processo non è emerso riscontro alle accuse. «Non c’è stato nessun atto persecutorio», ha detto il difensore in aula, smontando l’impianto accusatorio e dando un’altra versione dei fatti. «Seppur abbia trionfato la verità non può certo parlarsi, oggi, di trionfo della giustizia – ha commentato l’avvocato Petitta dopo la sentenza –: è impensabile che un cittadino debba subire l’onta di un reato così infamante e, soprattutto, nove anni di processo, per qualcosa che il Giudice ha dichiarato con sentenza non esistere con la formula più ampia. Un castello accusatorio crollato in maniera imbarazzante e nove anni che non gli verranno mai restituiti anche al netto delle riserve del signor Giulio Verrascina di intraprendere azioni tese a richiedere i danni patiti dalle accuse infamanti della presunta parte offesa per provare a ricostruire un’immagine offuscata da tali eventi».

La donna era costituita parte civile con l’avvocato Carlo Selis.
 

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