La Nuova Sardegna

Olbia

Ambiente ed econonomia

Olbia, i privati futuri partner dell’Area marina di Tavolara con le sponsorizzazioni

di Serena Lullia

	L’isola di Tavolara vista da Spalmatore di terra
L’isola di Tavolara vista da Spalmatore di terra

Il presidente di turno Canu annuncia il varo del regolamento «per drenare nuove risorse»

17 settembre 2023
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Olbia I privati saranno i futuri partner dell’Area marina protetta di Tavolara. E sul loro ingresso all’interno delle Amp nella forma di sponsor c’è piena intesa tra governo Meloni e il presidente dell’ente, Massimo Canu, in carica per un anno in quota comune di Olbia. Regolamento sponsor «A breve – annuncia – ci sarà il varo del regolamento delle sponsorizzazioni per drenare nuove risorse e metterle a beneficio della comunità». Il regolamento, prima di vedere la luce verde, dovrà essere presentato e discusso nell’assemblea del consorzio di gestione in cui siedono anche i comuni di Loiri Porto San Paolo e San Teodoro.

E sul ruolo dei privati in parchi e Amp anche il sottosegretario all’Ambiente, Claudio Barbaro, prepara una calorosa accoglienza. «Non vengo da quella schiera di amministratori che quando sente parlare di uno sfruttamento in termini produttivi della cosa pubblica arriccia il naso perché la cosa pubblica non deve interessarsi di profitti. È una cosa che faccio fatica a condividere. Vengo da un settore come lo sport, in cui le piccole sponsorizzazioni danno ampie risposte al territorio. Quindi perché non sviluppare accordi anche di tipo commerciale con i privati per portare soccorso alle porzioni di territorio da tutelare».

Ausiliari del traffico a mare Bocciata invece la proposta degli ausiliari del traffico del mare. «Questa estate abbiamo avuto tanti visitatori, piacevoli e gradevolissimi – afferma Canu –, ma qualcuno si è comportato in maniera poco rispettosa. Stavo pensando se fosse possibile, sull’esempio degli ausiliari del traffico nelle strade, pensare a una sorta di ausiliari del traffico del mare. Ci consentirebbe di essere più presenti sul territorio». Per il sottosegretario Barbaro la vera forza a cui attingere per questa attività è il volontariato. Gli enti pubblici, impegnati a tagliare i costi, non possono permettersi spese aggiuntive. «Gli ausiliari rappresenterebbero un ulteriore onere economico per la pubblica amministrazione – afferma –. Credo che invece il problema si potrebbe risolvere con il volontariato. In Italia, e il presidente Canu che è marito della vice ministro del Lavoro e delle Politiche sociali (Maria Teresa Bellucci, viceministro del Governo Meloni, in quota Fratelli d’Italia ndr) che si occupa di tutte le problematiche del volontariato, lo sa bene, ci sono migliaia di volontari. Un esercito che potrebbe essere utilizzato per la tutela ambientale». E sarebbe a costo zero.

Bacheche di sabbia Anche quest’estate i predoni del mare e delle spiagge non sono mancati. Hanno portato via conchiglie, sabbia, sassi. «Si potrebbe pensare di creare, all’interno dei porti e degli aeroporti – propone Canu – delle bacheche in cui esporre quanto sequestrato come monito». Spiega Massimo Deiana, presidente dell’Autorità di sistema portuale della Sardegna. «Molto spesso i turisti fermati non sanno che portare via la sabbia è vietato. A oggi non esiste una pubblicità istituzionale che informi i turisti su quello che si può fare o non fare. Una delle poche è di un produttore di olio che invita a portare via l’olio e non la sabbia. Se però venisse realizzata una pubblicità istituzionale siamo pronti a farla girare in tutti i porti. Esistono invece già delle teche dell’Agenzia dei Monopoli nei porti con alcuni esempi di materiale sequestrato. Per esporre tutta la sabbia sequestrata servirebbero chilometri».

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