La Nuova Sardegna

Olbia

L’Olocausto

Buddusò, storia e memoria della Shoah al Museo d’arte

Buddusò, storia e memoria della Shoah al Museo d’arte

In mostra fotografie, video e documenti d’archivio sul campo si sterminio di Auschwitz

26 gennaio 2024
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Buddusò Un Museo della memoria, simbolo tragico di una storia che non si dimentica, sarà visitabile da oggi, 26 gennaio, nel Museo di arte contemporanea etnografico di Buddusò, che con questo allestimento celebra la Giornata della memoria, istituita nel 2005 dalle Nazioni unite per commemorare ogni anno, nella data simbolo della liberazione del campo di sterminio di Auschwitz, tutte le vittime della Shoah.

Il 26 gennaio Il Museo di Buddusò rinnova l’invito a coltivare la memoria nei musei, luoghi della memoria collettiva, per commemorare le vittime dell’Olocausto e promuovere, insieme alle scuole del territorio, ai visitatori e a tutte le persone che ne avranno piacere l’educazione ai valori della pace, del rispetto, della dignità di ogni individuo, la cultura dell’accoglienza e dell’inclusione attraverso l’arte.

Per mantenere viva la memoria della Shoah e dello sterminio programmato di 6 milioni di ebrei, il museo buddusoino è diventato un vero e proprio teatro dedicato alla storia della Shoah, concentrandosi proprio su questa pagina nera della storia dell’umanità. Visitabile fino al 27 gennaio, la mostra presenta i principali contenuti proposti dal Museo di Auschwitz: dalla nascita del campo di concentramento e sterminio più ampio realizzato dai tedeschi, al funzionamento del campo e all’avvio della “soluzione finale”; dalla quotidianità della vita dei prigionieri, fino alla liberazione da parte dell’Armata rossa, il 27 gennaio del 1945, e al tentativo dei nazisti di distruggere le prove di quanto accaduto.

In mostra foto, documenti, immagini e video d’archivio che riempiono le pareti dell’enorme sala del museo che, in armonia con le sculture lignee e la parte etnografica, racconta di volta in volta aspetti diversi dell’Olocausto. Quella al Museo della Shoah non è una visita semplice, da fare a cuor leggero. È un momento emozionante. Le immagini e i video possono colpire gli animi più sensibili, ma vale la pena entrare e provare ad affrontare la mostra con l’idea di immergersi nelle pagine di un libro e per riflettere su quanto è accaduto in modo da conservare la memoria di un tragico e oscuro periodo della storia affinché simili eventi non accadano più. Un valore aggiunto del museo di Buddusò è il personale di accoglienza.

I visitatori troveranno ad accoglierli l’operatore museale Antonietta Marroni e poi Tina, Daniela, Maristella, Fabrizio, Andrea, Alessio, Antonio e Francesco, cioè i ragazzi del progetto di alternanza scuola-lavoro dell’istituto tecnico commerciale di istruzione superiore Enrico Fermi di Buddusò. Ognuno di loro, con il proprio modo e la propria esperienza, accompagnerà i visitatori alla scoperta della mostra guidandoli tra le immagini, i video d’archivio e i numerosi documenti esposti nella sala.

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