La Nuova Sardegna

Olbia

La fine di un incubo

Olbia, la fuga è finita dopo 9 giorni: l’abbraccio dei genitori con Karol Canu e Giuseppe Contini

Olbia, la fuga è finita dopo 9 giorni: l’abbraccio dei genitori con Karol Canu e Giuseppe Contini

Tanti aspetti sono ancora da chiarire. Ma per familiari e amici è la fine di un incubo

04 febbraio 2024
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Olbia Erano in fuga. Stavano scappando dallo scorso 25 gennaio. Forse per un brutto episodio, non ancora chiaro, che si sono lasciati alle spalle. Karol Canu, 17 anni, e Giuseppe Contini, di 15, sono stati trovati ieri attorno alle 17 in una chiesa sconsacrata di Santa Lucia, nelle campagne di Olbia. Decisamente provati, ma in buone condizioni. Li ha individuati una pattuglia del commissariato di Olbia. Non si può dire, per il momento, se qualcuno li stesse aiutando e se stesse loro portando del cibo. Saranno gli investigatori a doverlo accertare sotto il coordinamento della Procura di Tempio: ma, in ogni caso, questi sono dettagli su cui c’è il riserbo assoluto. I due giovani sono stati accompagnati in commissariato e qui hanno potuto abbracciare i familiari. Prima le mamme, poi i papà e i parenti più stretti. Tutti distrutti dalla paura accumulata in questi nove interminabili giorni e ora finalmente liberi da un peso che non riuscivano più a sopportare.

«È finito un incubo, finalmente – ha detto tra le lacrime Giulia Canu, madre di Karol , la prima ad arrivare davanti al portone del commissariato di via Copenaghen –. Abbiamo vissuto nel terrore, non abbiamo più dormito. Adesso vediamo di nuovo la luce. Grazie di cuore a tutti coloro che li hanno cercati, grazie alle forze dell’ordine per il loro inesauribile impegno, grazie a chi non ha mai smesso di pregare».

Proprio ieri mattina Antonello Contini, padre di Giuseppe, aveva lanciato un messaggio in piazza Nassirya, per dire basta all’omertà, per chiedere l’aiuto di amici che potevano forse sapere qualcosa. Nel tardo pomeriggio, poi, anche a lui è arrivata la notizia così tanto attesa e la gioia immensa ha scacciato una volta per tutte i brutti presentimenti delle ultime ore.

«Ho visto Giuseppe, sta bene, mi ha abbracciato – ha raccontato dopo l’incontro Antonello Contini –. Si vede che è rimasto in campagna, che ha trascorso molto tempo all’aperto, era sporco. Ha perso qualche chilo ed è molto provato. All’inizio non sapevamo che cosa stesse succedendo, ma adesso con lucidità ringraziamo le forze dell’ordine: stavano lavorando senza sosta, seguendo piste precise, e sono riuscite a trovarli. Non so quale sia stato il motivo di questa fuga volontaria, lo capiremo. So soltanto che erano da soli e che se le sono cavata da soli. Se ci sono persone che li hanno aiutati? Non ne ho idea. Ripeto, ci sono indagini in corso che accerteranno, semmai ci fosse stato, anche un eventuale coinvolgimento da parte di qualcuno. Voglio comunque ringraziare anche tutti coloro che sono rimasti al nostro fianco sino a ieri e che hanno lasciato le proprie famiglie per raggiungerci in mezzo al fango e prendere parte alle ricerche. Adesso è finalmente finita. Ed è questo che conta».

Per alcune ore Karol Canu e Giuseppe Contini sono rimasti in commissariato con le famiglie. E qui hanno potuto anche farsi una doccia e mangiare qualcosa. Via Copenaghen, illuminata dai lampeggianti delle volanti ferme all’esterno, si è riempita di parenti dei due ragazzi. Con loro tanti amici, qualche compagno di scuola, ma anche semplici cittadini che hanno seguito con apprensione la vicenda. E tutti insieme hanno voluto testimoniare la loro vicinanza con un applauso. Uno dei più cari amici di Karol, arrivato da un paese a una ventina di chilometri da Olbia, tremava dalla gioia.

«Ho partecipato anche io alle ricerche ogni giorno. Inizialmente ho pensato che Karol si fosse allontanato perché stava attraversando un periodo difficile, poi mi sono chiesto come mai si trovasse insieme con un ragazzo che conosceva da così poco tempo. Ma adesso non importa più nulla. Sono stati trovati, stanno bene. E la paura che fosse successo loro qualcosa è svanita». (s.p.)

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