Arzachena, nessuna evasione di Iva nell’azienda Capichera: la Cassazione annulla le condanne
Sentenze di primo e secondo grado ribaltate per l’ex sindaco Alberto Ragnedda e il fratello Mario
Arzachena Condannati in primo e secondo grado, assolti in Cassazione. Sentenza ribaltata nel terzo grado di giudizio per l’ex sindaco di Arzachena, Alberto Ragnedda e il fratello Mario (le contestazioni mosse all’altro fratello, Fabrizio, erano state dichiarate prescritte in appello). La Corte suprema ha annullato senza rinvio le condanne. I fratelli Ragnedda erano finiti sotto accusa e condannati dal tribunale di Tempio in qualità di legali rappresenti e amministratori delle due società del gruppo Capichera, la prestigiosa azienda vitivinicola della Gallura, per aver evaso l’Iva relativamente all’anno di imposta 2010.
L’evasione contestata era di circa 200mila euro. Mario Ragnedda era stato condannato a 1 anno e 9 mesi di reclusione, Alberto, a 1 anno e 7 mesi. Il giudice aveva anche disposto l’interdizione dai pubblici uffici per un anno e la confisca di quanto sequestrato (pari all’evasione contestata). La sentenza di condanna era stata confermata in appello. Ma la Cassazione, accogliendo le argomentazioni dei loro difensori, gli avvocati Gerolamo e Filippo Orecchioni e Franco Picciaredda, che nel ricorso hanno sollevato una serie di violazioni di diritto, ha rovesciato le sentenze dei primi due gradi di giudizio annullando le condanne. (t.s.)