La Nuova Sardegna

Olbia

L’incidente

Porto Cervo, precipitò da un ponteggio: le imprese in tribunale

di Tiziana Simula
Porto Cervo, precipitò da un ponteggio: le imprese in tribunale

L’operaio, un 38enne di Sorso, aveva riportato lesioni gravissime

16 aprile 2024
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Porto Cervo. Pietro Sanna, 38 anni, di Sorso, era precipitato da un’altezza di sei metri mentre lavorava su un ponteggio all’interno di un cantiere dove si stavano eseguendo lavori di ristrutturazione del Cervo tennis club di Porto Cervo. Il manovale si sarebbe sporto per tirare su la caldarella carica di cemento che stava sollevando manualmente dal piano stradale non essendoci l’apposita carrucola (come emerso dalle indagini), perdendo l’equilibrio e schiantandosi violentemente a terra.

Un grave infortunio sul lavoro costato al giovane la frattura del bacino e diverse altre fratture e contusioni multiple. Era stato trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale di Sassari dov’era stato ricoverato in terapia intensiva in coma farmacologico per oltre un mese e rimanendo allettato per mesi una volta uscito dal coma, anche a causa dei numerosi interventi chirurgici subiti. Per l’incidente nel cantiere di Porto Cervo, avvenuto il 25 maggio 2022, il pubblico ministero Noemi Mancini ha disposto la citazione a giudizio di Davide Nieddu e Massimo Azzena, in qualità di legali rappresentanti delle due imprese impegnate nei lavori (Sanna era dipendente dell’impresa individuale di Nieddu), e Danilo Cannas, quale coordinatore della sicurezza del cantiere. La Procura li accusa di lesioni personali. Contesta loro di non aver adottato le misure di sicurezza necessarie per evitare l’incidente.

Gli ispettori dello Spresal avevano accertato che il ponteggio non era a norma. Assente, ad esempio, le carrucole necessarie per portare ad alta quota le caldarelle di cemento. Nell’udienza predibattimentale Pietro Sanna si costituirà parte civile con gli avvocati Giorgio Bianco e Davide Lorrai dello studio Giambrone & Partners di Sassari. I tre sono difesi dagli avvocati Giancarlo Frongia e Giovanni Rassu.

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