La Nuova Sardegna

Olbia

Risorse sprecate

Arzachena, dietro la spiaggia di Tanca Manna una maxi perdita d’acqua potabile

di Marco Bittau
Arzachena, dietro la spiaggia di Tanca Manna una maxi perdita d’acqua potabile

La condotta idrica si è rotta un mese fa ed è stato messo un “tappo”. Lo sversamento ha allagato la laguna a ridosso del litorale

3 MINUTI DI LETTURA





Arzachena. La madre di tutte le perdite idriche si trova a Tanca Manna, Cannigione. È lì da più di un mese, indisturbata, come se disperdere mille litri d’acqua al minuto (più o meno) non interessi a nessuno. Invece al giorno d’oggi – con la gravissima emergenza idrica che costringe in ginocchio aziende e interi territori – dovrebbe essere un reato da sanzionare severamente. Da qualche giorno la “fontana” di Tanca Manna è additata su tutti i social come esempio di sperpero di risorse preziose per la comunità. Protestano i residenti e si lamentano anche i turisti in vacanza a Cannigione e Arzachena. Non solo, l’acqua potabile che fuoriesce copiosa dalla condotta idrica rotta confluisce in un piccolo stagno a ridosso della spiaggia. Una zona umida e come tale riserva protetta in quanto habitat naturale di specie animali e vegetali strette in un concentrato di biodiversità. Ora il livello dell’acqua in un mese è salito pericolosamente e il piccolo stagno è diventato metà laguna e metà palude, con l’acqua che inizia ad allagare anche la strada di accesso alla spiaggia. Inoltre, l’acqua che fuoriesce dalla condotta è trattata per essere immessa nella rete, quindi in qualche maniera “inquinante”.

La conseguenza è la rottura del delicato equilibrio naturale della zona umida, così inevitabilmente sono spariti gli uccelli e la vegetazione rischia di marcire. Insomma, dallo spreco in un mese si è passati al disastro ambientale senza soluzione di continuità. La rottura della condotta idrica di Abbanoa risale a circa un mese fa: un guasto – come riportano le cronache di quel periodo – alla vecchia rete che porta acqua potabile a La Maddalena. A suo tempo erano anche intervenuti gli operai e tecnici del gestore della rete idrica per tamponare la perdita con un vero e propri “tappo”, una soluzione evidentemente provvisoria ma che comunque almeno evitava di interrompere il flusso di acqua potabile a La Maddalena. Come spesso succede nel governo della cosa pubblica, la provvisorietà è un concetto molto elastico, così da allora non è successo più niente e il “tappo” provvisorio è rimasto lì al suo posto. Ancora oggi. Il risultato è davanti agli occhi di tutti e, cronometro alla mano, si può stimare che ogni 6 secondi fuoriescano 100 litri d’acqua potabile che vanno a finire nel nulla dello stagno di Tanca Manna. Quindi un migliaio di litri ogni minuto e milioni di litri in più di un mese. Praticamente, il fabbisogno idrico di un paio di paesi della Baronia. Giusto per ritornare all’attualità di queste giornate di emergenza. È di domenica scorsa, due giorni fa, l’ennesimo appello alle istituzioni e agli enti preposti al governo dell’acqua in Sardegna. A lanciarlo è Mario Sotgiu Dessole, ideatore e curatore del museo più piccolo del mondo, ad Arzachena: un video social con le immagini del disastro. Come dire, chi può faccia qualcosa.

Primo piano
Stupro di gruppo

Processo a Ciro Grillo jr e amici, Giulia Bongiorno: «La mia assistita trattata come un oggetto»

Sardegna

Sassari, una testimone del crollo della palazzina: «Ho sentito il boato e ho cercato di fuggire»

Le nostre iniziative