Olbia: vasche di laminazione addio, ma la consulenza costa mezzo milione
È il compenso dovuto alla società a cui si era rivolta la Regione nel 2016
Olbia Una consulenza di oltre mezzo milione di euro per un progetto che è stato archiviato e messo nel cassetto. Le vasche di laminazione non fanno più parte del Piano di mitigazione del rischio idraulico di Olbia, abbandonate insieme al Piano Mancini e sostituite ormai definitivamente dal Piano Technital, con i canali scolmatori per tenere l’acqua lontana dalla città.
Un cambio radicale che, però, non ha esaurito il ruolo di consulenza svolto in precedenza dalla Sogesid Spa, società “in house” del ministero all’epoca dell’Ambiente, ora Mase, quella a cui l’assessorato regionale ai Lavori pubblici aveva deciso di affidare l’incarico per l’analisi economica applicata alla progettazione delle infrastrutture per la mitigazione del rischio idraulico, con particolare riferimento alla realizzazione, gestione e manutenzione di gallerie scolmatrici e di casse di laminazione delle portate di piena per il centro abitato della città di Olbia.
Con un’ordinanza di un mese fa la Regione ha impegnato, liquidato e messo in pagamento 528mila euro, sulla base di quanto all’epoca stabilito dalla giunta Cappellacci. L’idea della Regione, prima di quella targata Cappellacci, con l’iter seguito poi da quella Pigliaru, infine attuata da quella Solinas, per accelerare la realizzazione degli interventi urgenti e prioritari per la mitigazione del dissesto idrogeologico, era stata quella di avvalersi di un soggetto pubblico “di comprovata esperienza nel supporto alle amministrazioni pubbliche sulle tematiche ambientali”, sottoscrivendo in data 28 novembre 2016 una convenzione quadro con il ministero dell’Ambiente e della Tutela del territorio e del mare (ora Mase, ministero Ambiente e Sicurezza energetica) e la Sogesid.
Una società con la quale era stata definita la disciplina generale, sotto il profilo procedurale, amministrativo e finanziario, dei rapporti con il commissario stesso ai fini dell’affidamento a quest’ultima delle attività di carattere tecnico e specialistico connesse alla progettazione, all’affidamento e all’esecuzione dei lavori (inclusi servizi e forniture) per gli interventi di cui all’accordo di programma del dicembre 2010 e successivi atti integrativi, e degli interventi ricompresi nel primo stralcio del Piano operativo nazionale 2015-2020.
La Sogesid si è impegnata a porre in essere, in ragione delle proprie specifiche competenze, con le modalità e nei limiti delle risorse economiche fissate in convenzione, le attività di stazione appaltante, responsabile del procedimento e di supporto tecnico-specialistico, per un’analisi tecnica ed economica, dell’alternativa progettuale presentata dal Comune di Olbia nel febbraio 2018, quindi quella delle vasche di laminazione, comprese le valutazioni sul funzionamento idraulico e sull’impatto ambientale delle opere in essa contemplate, oltre ad un’analisi comparata costi-benefici con le opere previste nel quadro delle opere di mitigazione del rischio idraulico dell’abitato di Olbia. L’incarico della società si è esaurito nel giugno del 2020. Da quel momento la storia del piano di mitigazione del rischio idraulico ha preso un’altra strada.