Calangianus-Tempio, grande attesa per lo storico derby
Domenica il Signora Chiara ospiterà il match clou dell’Eccellenza: il paese del sughero si prepara ad accogliere i “cugini”
Calangianus Domenica 10 novembre è derbissimo al Signora Chiara: alle 15 c’è Calangianus-Tempio. Una gara che ha sempre affascinato per quella carica umana e passione sportiva che pervade tanti. Si affrontano quest’anno due squadre che hanno ambizioni diverse. Il Tempio punta a salire di categoria e il Calangianus che, partito con umiltà, si trova a ridosso delle prime della classifica, a tre punti dai cugini, dove vuole restare. Il derby, si sa, è sempre una partita a sé stante. Ogni team tiene a vincerla.
Ultimamente il Tempio supera sempre il turno di Coppa Italia a sfavore dei giallorossi che hanno la meglio negli incontri di campionato. Sugli spalti gli ultrà del Tempio si fanno sentire, sono uno spettacolo a parte, quelli di casa, in numero minore in questa gara, hanno un sussulto. È come se si svegliassero da un certo torpore, ma alla fine è sempre un bell’incontrarsi sugli spalti. Si intuisce così che il calcio in Alta Gallura è ancora vivo e ha necessità di questi momenti.
Certo il tempo scorre, le generazioni cambiano, il calcio di casa non attira più come una volta, quando il football era uno dei pochi sport che si seguivano. E ne derivavano derby di campanile, con tifosi ospiti scortati dalle forze dell’ordine dal campo Limbara, dietro lo Scolastico, alla stazioncina, per poi salire sui vagoni speciali del trenino della ferrovia, allora funzionante, oppure ci si muoveva seduti sui scomodi cassoni di camion. Poi a metà anni Sessanta grande animosità sugli spalti con le due squadre a contendersi la salita in serie C e i tifosi più sfegatati a farsi valere. E se si arrivava a un contatto erano scintille, e non solo nel pomeriggio sportivo.
Ora quell’animosità non c’è più, ma il derby ha sempre il suo il suo fascino. Striscioni che inneggiano a chi rappresenta di più la Gallura, qualche slogan urlato, qualche esultanza di troppo da parte di chi vince ma poi tutto fila liscio. «Avevo 18 anni – racconta il delegato comunale allo Sport Davide Inzaina – ed ero un giocatore giallorosso nel 2006-2007. Nostro mister era l’attuale sindaco di Tempio Giannetto Addis, vincemmo a Tempio 2-4 e pareggiammo 0-0 nel derby giocato a Olbia per l’indisponibilità del Signora Chiara. Pur restando in panchina ero emozionato. Segnarono a Tempio anche due nostri ragazzi: Pietro Corona e Pietro Chessa. Che soddisfazione. Oggi i ragazzi locali in squadra sono pochini. Mi auguro che questo derby sia davvero all’insegna della sportività. Che sia una festa di sport in cui tutti ci rispettiamo e si onori la nostra comune galluresità».
Mister Simone Marini, trainer di casa, infonde calma e serenità: «La posizione raggiunta ora dobbiamo mantenerla ma non si deve pensare che sia sempre tutto rose e fiori. Quello che nelle nostre gare si è visto di positivo è merito dei ragazzi e della società che ci permette di lavorare in clima tranquillo, anche se in un posto come Calangianus in cui il calcio è molto sentito. Nel derby daremo tutto».