La Nuova Sardegna

Olbia

Il caso

Resta gravissimo l’olbiese che ha mangiato l’Amanita falloide


	Amanita falloide (foto Wikipedia)
Amanita falloide (foto Wikipedia)

L’appello dell’Asl Gallura: «Rivolgetevi agli esperti dell’ Ispettorato micologico prima di consumare i funghi»

29 novembre 2024
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Olbia Sono sempre gravissime ma stabili le condizioni del 75enne trasportato d’urgenza con l’elisoccorso all’ospedale Brotzu di Cagliari dopo aver mangiato dei funghi, tra cui l’Amanita falloide, una tra le specie più tossiche in assoluto.  È ricoverato in rianimazione. I sanitari hanno riscontrato una grave forma di avvelenamento. L’uomo, che vive nei dintorni di Olbia, si era sentito male durante la notte. Giovedì 28 novembre era andato in campagna e aveva raccolto dei funghi. Rientrato a casa, li aveva cucinati e mangiati per cena. Ma durante la notte si era sentito male, con sintomi e dolori sempre più forti. A quel punto, i familiari hanno chiesto l’intervento del 118 ed è stato trasportato con l’ambulanza al pronto soccorso del Giovanni Paolo II. In seguito agli accertamenti, avvenuti con l’intervento dell’Ispettorato micologico,  gli è stata diagnosticata un’epatite fulminante da Amanita falloide. L’uomo, in gravissime condizioni, è stato quindi trasferito a Cagliari con l’elisoccorso . 

«Il ruolo dell’Ispettorato Micologico è fondamentale. Anche in questo caso i nostri tecnici micologi sono intervenuti in reperibilità non appena contattati dai medici del pronto soccorso – spiega la responsabile del Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione, dottoressa Maria Adelia Aini – riuscendo a esaminare i funghi in tempi stretti e a individuarne la tipologia. La prevenzione per il consumo di funghi spontanei viene attuata da anni negli sportelli dell’Ispettorato micologico di Olbia e Tempio Pausania che sono aperti a tutti i cittadini, gratuitamente».

Fino ad ora gli accessi al servizio sono stati  327. Tra specie non commestibili, in quanto marce o attaccate da parassiti, e specie tossiche e velenose, sono stati 169 i casi in cui si è dovuto provvedere alla distruzione del prodotto, cioè più della metà. «È importante perciò – prosegue la dottoressa Aini – che i cittadini sappiano che esistono i presidi per un consumo sicuro del prodotto e che facciano sempre ricorso al parere dei tecnici esperti e certificati prima di portare sulla tavola i funghi spontanei raccolti o ricevuti in regalo». La Asl Gallura ricorda che a Olbia l’ufficio è aperto al pubblico il lunedì, il mercoledì e il venerdì dalle 9  alle 13 nella struttura pertinente l’ex ospedale San Giovanni di Dio, con ingresso da via Borromini (telefono 0789 552153). A Tempio Pausania la sede è nell’Hospice, in via Limbara 60 (telefono 079 678333): l’apertura anche in questo caso è garantita il lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9 alle 13. (t.s.) 

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