Olbia, l’ex alberghiero cade a pezzi: trasloca la polizia locale
Il comando troverà casa nella sede dell’Agenzia delle entrate in zona industriale
Olbia. Il palazzone è vuoto. O almeno quasi: dentro l’ecomostro di Poltu Cuadu sono ormai rimasti in pochi. E nel giro di alcuni mesi a fare le valigie sarà anche il comando della polizia locale. Impossibile continuare a lavorare in un edificio inadeguato e che cade a pezzi. Basti pensare che buona parte dell’ex alberghiero – per decenni sede di numerosi uffici e anche del consiglio comunale – è stata transennata per ragioni di sicurezza. Da tempo, così, l’amministrazione si è messa alla ricerca di un nuovo spazio da dedicare alla polizia locale. E non disponendo di strutture adatte alle attività del comando – con tanto di area esterna per il parco auto – il Comune si è trovato costretto a cercare altrove. Gli occhi sono dunque finiti sull’attuale sede dell’Agenzia delle entrate, in zona industriale, da prendere in affitto. Si tratta di un edificio di proprietà del Cipnes Gallura. Di conseguenza gli uffici dell’agenzia saranno trasferiti in zona aeroporto, nel palazzo da anni sede dell’Inail.
Il trasloco. L’ex alberghiero di Poltu Cuadu è inadeguato ed è lo stesso sindaco Settimo Nizzi a confermare l’ormai vicino trasloco del comando. «Sì, la polizia locale non resterà più lì – sottolinea il primo cittadino –. Da tempo stiamo lavorando con l’obiettivo di trovare una sede faccia al caso del comando». Dopo aver passato in rassegna diverse soluzioni, la scelta è ricaduta sull’edificio che ospita l’Agenzia delle entrate. Uno spazio, che si affaccia su viale Italia a poca distanza dalla Olbia Arena, ben più grande e di sicuro meno decadente rispetto all’attuale sede del comando a Poltu Cuadu. Tolta la polizia locale – e dopo il trasloco di tutti gli uffici comunali finiti man mano allo Scolastico e al Community Hub – in una ala dell’ex alberghiero restano ora gli uffici di Abbanoa, alcune associazioni di protezione civile e anche la nuova stazione del soccorso alpino, operativa da neanche un anno. Anche loro, in ogni caso, dovranno prima o poi trovare un’altra sistemazione.
L’ecomostro. Costruito ormai una cinquantina di anni fa, il palazzone di via Macerata avrebbe dovuto ospitare un istituto alberghiero, ma non se ne fece nulla. Venne così utilizzato dal Comune, dove inaugurò numerosi dei suoi uffici e servizi. Una struttura sul mare che oggi non avrebbe mai potuto vedere la luce e che è pian piano diventata una ingombrante presenza. Scartata la soluzione della demolizione, la speranza è che il palazzone che si affaccia sul golfo interno venga al più presto riqualificato. La Regione, proprietaria della struttura, un anno fa aveva stanziato dieci milioni di euro per la ristrutturazione dell’immobile. Così alcuni mesi fa il sindaco Settimo Nizzi aveva scritto alla governatrice Alessandra Todde per capire un po’ a che punto si trova l’iter. L’idea di base è quella di realizzare un polo amministrativo a supporto delle sedi periferiche degli uffici regionali. Una riqualificazione necessaria, anche perché proprio lungo la linea di costa il Comune sta portando avanti il progetto di rigenerazione urbana previsto dall’Iti, con piste ciclabili e aree verdi sul mare.