Naspi, lavoratori stagionali a rischio: l’allarme della Gallura
La Cisl teme che la misura possa avere un impatto negativo sul territorio
Olbia Sono state pensate per contrastare gli abusi, ma le modifiche alla formula della Naspi introdotte nell’ultima legge di bilancio starebbero creando non pochi problemi ai lavoratori stagionali. A lanciare l’allarme è il segretario della Cisl Gallura, Bruno Brandano. Le modifiche, infatti, secondo il sindacato «riducono significativamente le tutele per i lavoratori che perdono il posto, con un impatto particolarmente negativo per la Gallura, dove la Naspi è fondamentale per i lavoratori stagionali».
Le nuove disposizioni, ricorda Brandano, prevedono che, a partire dal primo gennaio 2025, i lavoratori «che si dimettono volontariamente o risolvono consensualmente un rapporto di lavoro a tempo indeterminato e, nei successivi dodici mesi, vengono assunti e licenziati da una seconda azienda prima di aver maturato almeno tredici settimane di contributi, non avranno diritto alla Naspi».
Da qui la preoccupazione di Brandano. «Questa misura – commenta il segretario –, pensata per contrastare gli abusi, rischia di penalizzare ingiustamente i lavoratori stagionali della Gallura, un’area in cui l’economia è fortemente legata al turismo e caratterizzata da contratti a termine. Secondo dati recenti, l’8% della popolazione tra i 15 e i 64 anni in Gallura percepisce la Naspi, evidenziando la dipendenza del territorio da questo sostegno durante i periodi di inattività». La modifica della normativa, insomma, «potrebbe escludere molti lavoratori stagionali dal diritto alla disoccupazione, aggravando le difficoltà economiche e sociali della regione. Inoltre, l’equiparazione del licenziamento per assenza ingiustificata reiterata alle dimissioni volontarie esclude questi lavoratori dal diritto alla Naspi, mentre in precedenza l'indennità era riconosciuta».