Guerra per l’eredità milionaria di un 86enne: figli contro la seconda giovane moglie, unica erede
Nel testamento ville e terreni a Montecarlo e in Costa Smeralda
Olbia Nel testamento lasciato dal marito 86enne, anziano possidente con casa a Montecarlo, lei, seconda moglie molto più giovane di lui, con cui si erano sposati solo dopo quattro mesi dalla morte della moglie di una vita e senza che i figli di lui lo sapessero, risulta erede universale di tutti i suoi beni. Ora i suoi due figli – quelli che nulla sapevano del matrimonio ma neanche della sua morte e della successiva cremazione, ritengono che la donna, originaria della Baronia, abbia manipolato il vecchio e malato padre inducendolo al matrimonio, dilapidando il suo patrimonio e facendosi nominare erede universale.
L’intricata guerra per la successione si combatte tra Montecarlo, luogo di residenza della coppia e dei figli dell’86enne e la Gallura, dove la coppia aveva acquistato due ville a Porto Cervo e un immobile nel centro di Olbia. Proprio in città si erano sposati con rito civile nel 2022 all’insaputa dei figli. E sempre in città era morto due anni dopo, nel 2024.
La vicenda è già finita sul tavolo della Procura di Tempio con una corposa denuncia querela presentata dai due figli del defunto contro la donna. Assistiti dagli avvocati Gildo Ursini, Marco Petitta e Marzia Ghigliazza, i figli chiedono che la Procura indaghi ritenendo che il loro padre sia stato vittima di circonvenzione di incapace, induzione al matrimonio, maltrattamenti in famiglia, dilapidazione del patrimonio del coniuge e violenza privata «non essendoci dubbio sul fatto che – denunciano – nostro padre la cui capacità di autodeterminazione era già di per sé indebolita dall’età avanzata e dalla malattia, sia stato destinatario di condotte manipolatorie a suo danno». Accogliendo le richieste dei difensori, il tribunale di Tempio, nei giorni scorsi, ha emesso un provvedimento a tutela degli eredi tagliati fuori dalla successione, col congelamento dei beni presenti in Gallura: i sigilli sono stati apposti nelle due ville di Porto Cervo, mentre sull’immobile di Olbia sono in corso accertamenti.
Sarà ora la Procura di Tempio a fare chiarezza su eventuali responsabilità della donna. La prima denuncia querela era stata presentata nell’ottobre 2023, dopo il loro matrimonio, a cui erano seguite due integrazioni, l’ultima delle quali nel gennaio 2024, poco dopo la morte del padre. I figli raccontano che il matrimonio era stato preceduto da un periodo in cui i due si erano frequentati e durante il quale, così sostengono nella denuncia, avrebbero assistito a un isolamento del loro anziano padre che in breve tempo aveva allontanato famiglia e amici. Tanto che nessuno dei suoi parenti era presente al matrimonio celebrato in Comune, e i figli avrebbero saputo della sua morte e della cremazione solo dopo che era avvenuta. «Ad oggi non sappiamo dove si trovino le sue ceneri», dicono. E spiegano ancora di aver saputo, nel gennaio 2025, che il notaio incaricato della successione aperta a Monaco, aveva ricevuto dalla donna un testamento pubblico del marito, redatto in Italia, in cui veniva indicata lei come erede universale.