La Nuova Sardegna

Olbia

L’arresto

Aggressione al pronto soccorso, 32enne sferra un calcio all’infermiera

Olbia ospedale Giovanni Paolo II
Olbia ospedale Giovanni Paolo II

L’uomo era stato portato in ospedale dopo essere caduto dalla bicicletta

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Olbia È stato trasportato con l’ambulanza all’ospedale Giovanni Paolo II dopo essere caduto dalla bicicletta, ma una volta arrivato al pronto soccorso, ha aggredito l’infermiera che lo stava assistendo: approfittando di un suo momento di distrazione, l’ha colpita violentemente con un calcio a piedi uniti alla schiena, scaraventandola contro un lavandino. Dopo aver sferrato il calcio contro l’infermiera, l’uomo, un 32enne tunisino, in evidente stato di alterazione psicofisica dovuta all’assunzione di alcool e stupefacenti, ha cominciato a minacciare i medici e il personale del pronto soccorso presente, rendendo necessario l’intervento di tre guardie giurate.

Ma neppure così è stato possibile calmarlo. Al pronto soccorso sono allora arrivati i carabinieri della sezione radiomobile che l’hanno bloccato e arrestato, mentre continuava a divincolarsi e a inveire contro tutti. L’infermiera ha riportato delle lesioni con prognosi di 7 giorni. L’aggressione è avvenuta mercoledì 21 maggio. Il 32enne, difeso dall’avvocata Maria Caterina Pisano è comparso oggi 22 maggio davanti al giudice del tribunale di Tempio, Marco Contu, per la convalida dell’arresto. È stato scarcerato e per lui è scattato l’obbligo di firma.

Solidarietà nei confronti dell’infermiera aggredita e di tutto il personale del pronto soccorso di Olbia, è stata espressa dalla direzione aziendale dell’ Asl Gallura. «Gli operatori sanitari svolgono un lavoro ammirevole, con dedizione e professionalità. Episodi come questo – sottolinea la direzione aziendale – non sono tollerabili e rappresentano un atto di grave inciviltà. Chi si adopera per curare e assistere i cittadini deve poter lavorare in serenità, senza rischiare di diventare vittima di gesti violenti che non hanno alcun senso. Le infermiere saranno a breve convocate in direzione in modo da poter esprimere direttamente un segno di solidarietà da parte dell’azienda». (t.s.)

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