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Via i massi dalla strada per Liscia Ruja: ruspe in azione

di Carolina Bastiani
Via i massi dalla strada per Liscia Ruja: ruspe in azione

Ordinanza del sindaco di Arzachena Roberto Ragnedda. La polizia locale controlla i lavori

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Arzachena Avevano destato sorpresa e pure qualche polemica i numerosi massi di granito comparsi ai margini della strada di Liscia Ruja. Quella che fiancheggia alcune delle spiagge più frequentate della Costa Smeralda, a cominciare da Li Triceddi e dalla stessa Liscia Ruja, passando per Cala Petra Ruja e fino alla Suareddha. Erano lì almeno dalla fine dello scorso mese di marzo. Ma soprattutto, quei massi hanno iniziato a destare la preoccupazione dell’amministrazione comunale di Arzachena, che pochi giorni fa, con un provvedimento urgente, ne ha ordinato la rimozione. I mezzi sono già al lavoro e da ieri è iniziata la dismissione. Operazioni eseguite sotto la supervisione della polizia locale di Arzachena che è impegnata in un piano generale di monitoraggio delle aree di sosta e delle strade di accesso alle spiagge più battute degli 88 chilometri di costa arzachenese. Tra queste, insieme a Capriccioli, c’è proprio Liscia Ruja.

L’ordinanza Il provvedimento del sindaco Roberto Ragnedda è arrivato dopo una nota del 6 maggio, citata nello stesso provvedimento e rimasta inattuata. Nota spedita dal dirigente della polizia locale Davide Ullasci e indirizzata a Land Holding co.srl. che quei monoliti – come si legge sempre nell’ordinanza – li aveva posizionati per preservare la vegetazione che cresce lungo la strada. O meglio, l’obiettivo era soprattutto dissuadere dal parcheggio abusivo, per scongiurare il rischio di ostruzione. Tuttavia, non era stato autorizzato l’uso di massi – che di fatto rischiavano di sortire effetti peggiori delle auto parcheggiate – ma di dissuasori idonei e consentiti dal codice stradale. Nella nota, perciò, si chiedeva con «estrema sollecitudine» la rimozione di quei monoliti privi di segnalazione posizionati sui margini e negli slarghi della strada comunale, estremamente pericolosi sia per i pedoni che per le automobili. Il problema principale era costituito dal restringimento della carreggiata, che poteva ostacolare, se non impedire, il passaggio di qualsiasi mezzo, soprattutto di quelli di soccorso. Senza contare le possibili lesioni alle persone in caso di cadute accidentali. Nota rimasta inattuata, dunque, dopo la quale si è reso necessario il provvedimento sindacale. Entro le 48 ore dalla notifica, perciò, la Land Holding co.srl. ha provveduto alla dismissione dei monoliti.

Accessi alle spiagge Operazioni che si sono svolte, appunto, sotto il controllo della polizia locale di Arzachena guidata da Davide Ullasci, che, dai primi rilievi effettuati nell’ambito del piano di osservazione di aree di sosta e strade di accesso alle spiagge, aveva espresso la necessità di regolamentare la situazione a Liscia Ruja, soprattutto in vista dell’estate. In migliaia si sono già riversati nei giorni scorsi. Lo scopo è disciplinare e rendere più scorrevole la viabilità, per prevenire danni da incendi boschivi e tutelare i fruitori. L’altra località su cui è stato necessario intervenire con maggiore urgenza è il promontorio di Capriccioli, uno degli ecosistemi più fragili della costa arzachenese. Motivo per cui, l’accesso è stato limitato. L’ingresso nell’area sterrata, di competenza comunale e demaniale, è infatti consentito ai soli mezzi di soccorso e di polizia in emergenza e, già da qualche giorno, i frequentatori della spiaggia possono posteggiare solamente nel parcheggio asfaltato gestito dalla municipalizzata Geseco. Azioni, queste, che in opposizione ad una politica incentrata sui grandi numeri, oltre ad assicurare una corretta viabilità e arginare il fenomeno dell’erosione costiera che d’estate si aggrava per il grande carico antropico, mirano anche a migliorare la qualità dell’esperienza in spiaggia, riducendo affollamenti e caos. A tal proposito è intervenuto anche il gruppo consiliare Piattaforma Arzachena che ha avanzato la necessità di operare in modo più organico. «Abbiamo lamentato – spiegano Rino Cudoni e Francesca Pileri – che la disciplina dell’accesso alle spiagge anche per limitare il numero dei bagnanti come alla spiaggia delle Piscine sul litorale di Cannigione si deve fare con il Pul invece che attraverso interventi estemporanei».

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