Morte di Gaia Costa sulle strisce: al via gli accertamenti su telefono e auto dell’investitrice
La Procura di Tempio ha affidato gli incarichi ai consulenti: agli atti un video estrapolato da un sistema di videosorveglianza privato di Porto Cervo
Porto Cervo La Procura di Tempio ha dato il via agli accertamenti tecnici irripetibili sullo smartphone e sull’auto Bmw guidata dalla manager tedesca Vivian Spohr, indagata per omicidio stradale per la morte di Gaia Costa, la 24enne di Tempio investita sulle strisce pedonali a Porto Cervo l’8 luglio scorso. Accertamenti fondamentali per ricostruire la dinamica dell’incidente stradale e capire se la donna stesse usando il telefono al momento dell’investimento della ragazza. Agli atti un video estrapolato da un sistema di videosorveglianza privato che avrebbe ripreso la tragedia di via Aga Khan. Sia il cellulare che l’auto della donna erano stati messi immediatamente sotto sequestro.
La Procura di Tempio ha affidato l’incarico al consulente Giancarlo Rosa per gli accertamenti sul telefono e all’ingegnere Marco Antonio Pes per la ricostruzione della dinamica. I consulenti hanno acquisito gli atti del fascicolo del pubblico ministero e i rilievi tecnici dell’incidente che erano stati eseguiti dai carabinieri della stazione di Porto Cervo, al comando del luogotenente Giuseppe Innocenti. Anche i difensori di Vivian Spohr, gli avvocati Alessandro Vitale e Angelo Merlini, e l’avvocato Antonello Desini che assiste la famiglia della giovane vittima, hanno nominato i rispettivi consulenti di parte. Dagli accertamenti tecnici emergerà la verità sulle cause della morte di Gaia Costa. Nessun commento da parte del difensore della famiglia. «Abbiamo massima fiducia nel lavoro della Procura», dice l’avvocato Desini.
Gli accertamenti tecnici da parte dei consulenti si svolgeranno in maniera molto celere: si concluderanno entro venti giorni. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, Vivian Spohr si sarebbe fermata davanti alle strisce per far passare dei pedoni ma nel momento in cui aveva ripreso la marcia non avrebbe visto la ragazza, travolgendola in pieno. Una distrazione o l’uso del telefono, potrebbero essere all’origine dell’incidente. Ma saranno gli esami in corso a chiarire questo aspetto. (t.s.)