Immigrazione, Todde a Olbia: «Noi popolo di migranti, siamo per l’integrazione»
La prima conferenza regionale dedicata al tema. Desirè Manca: «Subito un osservatorio contro lo sfruttamento»
Olbia La Regione crede nell’inclusione sociale e tende la mano a chi arriva in Sardegna alla ricerca di una vita migliore. Ed è così che oggi, venerdì 4 luglio, una affollata sala conferenze del museo archeologico di Olbia ha ospitato la Conferenza regionale sull’immigrazione. La prima in assoluto nella storia dell’autonomia sarda. In cabina di regia l’assessorato al Lavoro guidato da Desirè Manca. E non è un caso che la Regione abbia scelto proprio Olbia: quella gallurese è infatti la città più multiculturale della Sardegna, con una percentuale di cittadini stranieri compresa tra il 10 e l’11 per cento.
Ad aprire l’incontro di questa mattina è stata direttamente la governatrice Alessandra Todde. «Noi sardi siamo un popolo di migranti – ha detto la presidente della Regione –. Lo sono stati grandi personaggi come Antonio Gramsci, Gavino Ledda e Grazia Deledda e nel mio piccolo lo sono stata anch'io, andando a studiare e lavorare negli Stati Uniti e in molti paesi europei. E nel dopoguerra lo sono stati tanti pastori sardi nel centro Italia, come dimostra lo spazio museale dedicato alla Tenuta di Suvignano, a Monteroni d’Arbia, in provincia di Siena, che ho visitato a marzo. E allora, da sardi, come possiamo non capire quello che vivono i migranti che oggi scappano dalle guerre o dalla miseria? La nostra empatia è naturale. Negli ultimi decenni è stata instillata la paura del diverso ma noi possiamo ragionare in maniera opposta, sapendo che l'immigrazione è arricchimento per tutta la nostra società, specie per combattere lo spopolamento». Alessandra Todde ha poi aggiunto: «In Sardegna 55mila donne e uomini migranti fanno parte della nostra comunità, fanno lavori che in molti non vogliono più fare, i loro figli sono a scuola con i nostri. Questa prima Conferenza regionale sull'immigrazione è un appuntamento importante per ascoltare dalle tante comunità presenti come migliorare l'integrazione. Sono orgogliosa dell'impegno della giunta e dell'assessora Desirè Manca. Vogliamo fare della Sardegna una piattaforma nel Mediterraneo di pace, di inclusione, di futuro, aperti al mondo».
«Questa non è casa nostra – ha detto invece l’assessora Desirè Manca –: è casa di tutti i popoli: grazie di cuore per aver risposto così in tanti al nostro invito a questa due giorni di ascolto. Olbia è un esempio di integrazione, un porto sicuro per chi ha lasciato la sua terra. Noi vogliamo ribadire il valore della diversità contro ogni razzismo e intolleranza. È la prima Conferenza che si tiene, non è mai successo prima, la Regione Sardegna vuole rafforzare il tema dell'immigrazione riconoscendone la complessità». L'assessora Desirè Manca ha poi sottolineato alcuni dati sulla presenza dei migranti: «La Sardegna da terra di passaggio negli ultimi anni si è trasformata in terra di destinazione: 55mila presenze, pari al 3,5% della popolazione, contro il 9% della popolazione residente a livello nazionale. Le comunità più presenti sono quella marocchina e senegalese a cui si affianca quella romena. I lungo soggiornanti sono 31mila; 8mila i migranti con permesso di lavoro e 7.900 per motivi familiari, mentre sono 8.400 quelli con protezione internazionale. Nel 2023 sono state 2mila le acquisizioni di cittadinanza». Annunciati anche i nuovi provvedimenti «per favorire l'inclusione, per prendere le distanze con forza dagli stereotipi sui migranti». E quindi: «Un avviso per un Programma operativo regionale (Por) focalizzato sulla formazione dei migranti rispetto alle loro capacità; corsi di lingua italiana per migliorare l'incontro fra offerta e domanda di lavoro, con particolare attenzione all'inserimento al lavoro alle vittime di violenza. Presto poi lanceremo l'Osservatorio contro lo sfruttamento lavorativo, che oltre essere uno strumento di analisi e monitoraggio del mercato del lavoro e delle caratteristiche quantitative e qualitative del rapporto domanda-offerta, avrà il compito di supportare la programmazione, la definizione di progetti e l'individuazione degli interventi più efficaci».
Numerosi i relatori che si sono intervenuti nel corso della mattinata al museo archeologico di Olbia, tra cui molti rappresentanti delle comunità straniere di Olbia e della Sardegna. Sono intervenuti anche il sindaco di Olbia Settimo Nizzi, l’assessora del Comune di Olbia Simonetta Lai, il vescovo di Tempio-Ampurias Roberto Fornaciari, il presidente del consiglio regionale Piero Comandini, la presidente di Anci Sardegna Daniela Falconi e l’imam di Olbia Hamadi Maalaoui. I lavori della Conferenza, cominciati ieri, proseguiranno per tutta la giornata di oggi.